Cosa tiene in mano Maria Paiato? Un bicchierino d’acqua con una rosellina rossa, a segnare il garbo di un racconto che entra subito nel vulcanico mondo di Roberto Bolaño, autore poco frequentato a teatro, forse proprio per la debordante ricchezza della sua scrittura. Si pensi a 2666, uscito postumo, nel 2004, all’indomani della morte dell’appena cinquantenne autore. In questo Amuleto, sorta di «completamento dello sguardo» – così lo considera lo stesso autore – , un unico corpo-voce, quello di Auxilio Lacouture, già abbozzato nei Detective selvaggi, diffonde la miriade di personaggi, inventati e reali, che compaiono e scompaiono attraverso le...