Uno schianto terribile, la Honda di traverso sull’asfalto. Se n’è andato così Marco Tamburini, cinque anni fa, all’improvviso, a Bologna. Era il 29 maggio del 2015. Il giorno dopo avrebbe compiuto cinquantasei anni. Di molte persone resta un ricordo via via affievolito, di altre, quelle poche che hanno avuto un carisma al contempo dolce e ineludibile, come Marco Tamburini, resta una presenza continua, palpabile. La musica fa questi miracoli. Marco suonava la tromba con una passione sfrenata e un impegno lucido che gli avevano donato un suono pieno, filante, poetico. Il suo fraseggio era fatto di architetture lucide e saettanti, elegantissime. Aveva diviso il palco con giganti come Steve Coleman, Steve Lacy, Slide Hampton, Enrico Rava, Giorgio Gaslini, ma, privo della pur minima spocchia intellettuale aveva prestato la sua tromba di fiamma anche a Vinicio Capossela, Irene Grandi, Laura Pausini, ed anche all’orchestra dello Zecchino d’Oro. Con Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti aveva collaborato a lungo, a partire dal ’97: era lui l’uomo che gli curava gli scattanti arrangiamenti per fiati.

IL DIPARTIMENTO di jazz del Conservatorio di Rovigo, da lui creato letteralmente, e di cui è stato responsabile fino al 2015, gli dedica sabato 30 maggio un Open Day, seguibile su Internet, in cui risuoneranno le splendide note delle sue composizioni, arrangiate ed eseguite da allievi e docenti. Bello anche che i brani di Tamburini si riascoltino in un Auditorium che, nel maggio dello scorso anno, gli è stato dedicato: un vero e proprio record per l’Italia, in cui dare il nome di una persona meritevole a un edificio pubblico è una sfida aperta alla burocrazia. A Marco Tamburini è dedicato anche un Festival e un  premio, riservato a solisti e gruppi di giovani musicisti iscritti nei Conservatori italiani, le Jazz Nights at Casalini’s Garden: ad oggi presidenti della giuria sono stati Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Gegè Telesforo, Claudio Fasoli. Quest’anno ci sarebbe dovuta essere la veterana Rachel Gould, ma purtroppo il tutto salta causa Corona Virus. Non “salta” la musica di Marco Tamburini: è appena uscito nei negozi My Life is Now – A Tribute to Marco Tamburini (Caligola Records): dieci splendide composizioni del trombettista gentile eseguite dalla Reunion Big Band  che debuttò nel 1999 a  Bologna, diretta da Roberto Rossi, un ensemble in cui militano alcuni dei migliori solisti italiani.