Nell’epoca in cui il «no future» non è più uno slogan di utopisti travestiti da apocalittici come erano i punx dei primi anni ’80 bensì la realtà, il nuovo romanzo di Marco Philopat I Pirati dei Navigli (Bompiani, pp. 313 euro 17) ci traghetta dagli anni ’80 ai ’90 attraverso un miscuglio di vita personale, collettiva e sociale. Asor Rosa in Scrittori e massa sostiene che «la Storia è una risorsa formidabile, ma impone rigide regole all’invenzione. Se si parla del passato, significa che del presente non si può parlare come si vorrebbe» e continua «per andare incontro al futuro...