Il ricordo della tragedia di Marcinelle si trasforma in uno scontro all’interno del governo giallo verde, con i capi gruppo leghisti di Camera e Senato che attaccano il ministro degli Esteri Moavero Milanesi colpevole, a loro dire, di aver accomunato i migranti italiani del secolo scorso ai disperati che oggi arrivano in Italia attraverso il Mediterraneo. Polemica pretestuosa quanto inutile, alla quale si accoda però anche Fratelli d’Italia che chiede al titolare della Farnesina di evitare «paragoni impropri e offensivi».

E’ la classica bufera nel bicchiere, buona solo per soddisfare l’elettorato. Il pretesto per l’attacco arriva dalle parole con cui in mattinata Enzo Moavero Milanesi ricorda i 262 minatori, 136 dei quali italiani, morti nell’incendio scoppiato 62 anni fa nella miniera belga. «Siamo stati, fino ai primi anni sessanta del ventesimo secolo, appena ieri, una nazione di emigranti nel mondo», ricorda il ministro degli Esteri. «Anche in Europa siamo andati stranieri, in paesi stranieri, cercando lavoro».

Parole che descrivono una realtà ben conosciuta da tutti gli italiani, e che probabilmente non avrebbero suscitato alcuno scalpore se Moavero non avesse voluto sottolineare come sia giusto ricordare il nostro passato «quando vediamo arrivare in Europa i migranti della nostra travagliata epoca». Gli africani di oggi come gli italiani di ieri, accomunati dallo stesso desiderio di una vita migliore.

Troppo per la Lega, come se in passato non fossero partiti anche dal Veneto, dal Piemonte e dalla Lombardia disperati con la valigia di cartone diretti in cerca di fortuna in tutto il mondo. Evidentemente per il Carroccio la fame non è uguale per tutti. E infatti la reazione al paragone fatto da Moavero non si fa attendere. Per i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, il ministro «offende gli italiani». «Paragonare gli italiani che sono emigrati nel mondo, a cui nessuno regalava niente né pagava pranzi e cene in albergo, ai clandestini che arrivano oggi in Italia è poco rispettoso della verità, della storia e del buon senso», dicono i due parlamentari. Seguiti anche dal capogruppo a Montecitorio dei fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida, per il quale «gli italiani che emigrarono hanno portato lavoro e qualità e chi ci ha ospitato ha preteso che rispettassimo fino all’ultima regola, perseguendo correttamente chi non lo fece. Il ministro degli Esteri eviti paragoni impropri».

A rimarcare ancora di più la divisione esistente nella maggioranza, in mattinata era intervenuto anche il presidente della camera Roberto Fico ribadendo in sostanza gli stessi concetti espressi da Moavero. «In una fase storica come quella attuale, in cui il continente europeo è così profondamente lacerato da posizioni contrapposte sulla sorte dei migranti – aveva detto l’esponente dei 5 Stelle – queste dolorose testimonianze che affiorano dalla nostra storia di migrazioni ci aiutano a ricordare quando fuggivamo da condizioni difficili, alla ricerca di una prospettiva di vita dignitosa».