Morto a 91 anni il musicista francese ma di origini italiane – i genitori erano bergamaschi – Marcel Azzola. Era considerato il re della fisarmonica ed ha accompagnato a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, le icone della musica leggera e d’autore d’oltralpe come Yves Montand, Gilbert Bécaud, Juliette Gréco, Jacques Brel, Edith Piaf. Edith Piaf, Georges Brassens e i jazzisti Django Reinhardt e Stéphane Grappelli. Nel corso della sua lunga carriera ha saputo destreggiarsi perfettamente a suo agio attraverso ogni genere: dalla classica al jazz, passando al «pop» e accomagnando i grandi chansonnier. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Azzola scoprì il jazz e suonò con Reinhardt.  Precursore della fisarmonica classica e del jazz in Francia, su esibì in concerto con Stéphane Grappelli, che gli fece incontrare Yehudi Menuhin, Didier Lockwood, Michel Legrand e Toots Thielemans. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Musique d’Honneur nel 2006. Nominato Cavaliere, è stato poi elevato al rango di Commendatore delle Arti e delle Lettere dal ministro della Cultura francese nel luglio del 2007 per la sua carriera e il riconoscimento internazionale nel campo della musica. Azzola ha registrato un centinaio di musiche da film tra cui quelle di Mon Oncle, Trafic e Playtime di Jacques Tati; Il giudice e l’assassino di Bertrand Tavernier; Vincent, Francois, Paul et les autres di Claude Sautet; L’Emmerdeur di Edouard Molinaro; Gli uni e gli altri di Claude Lelouch; La zizzania con Louis de Funes; La vedova Couderc con Simone Signoret.