Il premier francese Manuel Valls lo dice senza apparenti tentennamenti: «Ci saranno altri attacchi e grandi attentati, questo è certo. La minaccia non diventerà minore, anche se noi lo vorremmo. Siamo in una guerra perché il terrorismo ci combatte». Le parole del premier francese, non nuovo ad allarmismi di questo genere, come accadde al suo governo subito dopo gli attentati di Parigi, ritiene che la minaccia sia «mondiale».

Durante la Conferenza sulla Sicurezza in corso a Monaco ha specificato che «La battaglia al terrore durerà a lungo, forse un’intera generazione. Esiste questa fascinazione ideologica, ci sono migliaia di estremisti in Francia, anche tante donne», ha spiegato. Sulle minacce si è espresso anche il premier russo Medvedev: «Siamo in una nuova guerra fredda, le relazioni fra Ue e Russia sono deteriorate».

«La strada delle sanzioni – ha proseguito riferendosi alle misure Ue contro la Russia per la crisi ucraina – non porta da nessuna parte e la situazione non farà altro che peggiorare». «Per ottenere la pace in Siria – ha detto il premier Valls a Medvedev – la Russia deve cessare i bombardamenti della Russia alla popolazione. L’accordo dell’International Syria Support Group è un primo passo, ma ora devono seguire fatti e deve essere realizzato».