Il circuito di Montecarlo

Montecarlo/ Altopascio/ Capannori/ Barga/ Borgo a Mozzano/ Coreglia Antelminelli/ Gallicano

Regno di un ottimo vino, il piccolo borgo toscano è punto di partenza di un viaggio che scorre tra paesi e paesaggi forieri di serenità. Pit stop golosi, il pane di Altopascio e la focaccia tonda di Gallicano. In tema di arte, Barga medioevale e le chiese romaniche nei dintorni di Capannori

Neppure la pacifica invasione dei turisti, soprattutto estivi, riesce a scalfire l’eleganza discreta di Montecarlo. Prova ne sia la passeggiata lungo la via principale, inevitabilmente Via Roma, dove si registra un pizzico di mondanità. Ma appena la si abbandona, ecco che il borgo diventa itinerario da assaporare godendosi ogni dettaglio. Secoli di storia hanno disegnato la triangolare e turrita Fortezza duecentesca, che dentro le mura nasconde il verde di un giardino all’italiana. Sant’Andrea, XIV secolo, conserva esili tracce degli interni originali, dopo i rifacimenti settecenteschi: la cripta con pitture murali del ’500, l’altare di santa Maria Maddalena, un affresco del Cristo benedicente. Bell’esempio di arte romanica, XII secolo, la pieve di San Piero in Campo, già documentata nell’VIII. L’edificio in pietra serena è scandito da tre navate. Secondo una leggenda, sotto la pavimentazione che precede l’abside sarebbero stati sepolti, in epoca antica, una chioccia in oro massiccio come i suoi pulcini. Dalla fortezza, il 2 settembre 1325, gli eserciti di Azzo Visconti e Castruccio Castracani partirono per combattere contro Firenze nella battaglia di Altopascio. Seconda tappa del viaggio, la cittadina va famosa per il suo pane e per il corteo storico che alla fine di luglio evoca la memoria dell’Ordine religioso dei Cavalieri del Tau, forse il più vecchio d’Europa. Mantello nero con il ricamo di una croce somigliante alla lettera greca, i Cavalieri presiedevano lo Spedale di Altopascio, dove assistevano i pellegrini. L’Italia, si sa, nasconde meraviglie dietro ogni angolo. Così, in una delle splendide pievi romaniche intorno a Capannori, località San Gennaro, si conserva un’immagine dell’Arcangelo Gabriele, in terracotta e alta circa un metro, opera del 1470 attribuita a Leonardo da Vinci. Coreglia Antelminelli va giustamente fiera, tra i suoi monumenti, di San Michele, anno Mille, custode di una coppia di statue in marmo, Madonna e Angelo Annunziante, XIV secolo, e di un crocifisso in legno, opera del ’400. E che dire di Barga, che accanto a un repertorio di preziosi palazzi e chiese, offre l’attrattiva non certo secondaria di una cucina ancorata alla tradizione toscana, e a quella lucchese con i sapori della trota grigliata. Gallicano, traguardo dell’itinerario, appartiene al territorio della Garfagnana. La pietra è materia prima del castello, ricostruito dopo la distruzione del 1370, di San Genesio, Santa Lucia, Santa Maria… Da acqua e farina nasce la tonda focaccia leva, venti centimetri di diametro e un centimetro di spessore, farcita con formaggi freschi o salumi. Identici gli ingredienti dei mignecci di formentone (granturco), nel cui impasto vengono aggiunti fettine di salsiccia o ciccioli di maiale. Per tornare idealmente al punto di partenza e accompagnare focaccia e mignecci, la scelta giusta, va da sé, è un bicchiere di Montecarlo (faped)

Un pasto al sole

Osteria Canapino

Via del Giardinetto, fraz. Marlia, Capannori, 0583 306407, chiuso martedì, 20/ 25 euro

Buona osteria non mente, e il menu del Canapino parla toscano in tutta sincerità. Si parte con un giro di dieci antipasti del territorio, per proseguire scegliendo fra pici (pasta di farina e acqua), pappardelle al cinghiale, in stagione risotto ai funghi, cacio e pepe. Poi i secondi, tagliata, Fiorentina, fritto dell’aia con pollo e coniglio, anguille fritte, baccalà alla brace. Alla voce ‘dolci’, molto particolare la torta co’ i becchi, dolce e salata insieme. Ambiente senza fronzoli, autentico come il menu.

Osteria I macelli

Via Martiri della Resistenza sn, Borgo a Mozzano, 0583 88700, chiuso lunedì, 35 euro

Davvero un bel posto, a cominciare dagli ambienti, con soffitti a travi in legno, archi e pareti in cotto e pietra, semplici tovaglie bianche sui tavoli ben distanziati. Un bel posto, e un bel menu a prezzi molto onesti. Si può, ad esempio, iniziare dai salumi e formaggi della Garfagnana con crostini e marmellate, per scegliere poi i tortelli della casa al ragù, l’arista di cinta senese agli agrumi, e in chiusura la Zuppa di Lucca. Bella lista dei vini, di rara correttezza nei ricarichi.

Il grande sonno

Bio B&B Il melograno nano

Via Posta 25, Filecchio, Barga, 0583 1713486, 335 1016636, la doppia con prima colazione 70 euro

Biologico, ecologico, vegetale. Così si definisce Il melograno, a un passo dal borgo medioevale di Barga. La casa in pietra è abbracciata da un grande e silenzioso giardino e da una pace assoluta. Tre le camere, intitolate ai colori più alti dei chackra, glicine, azzurro e verde, arredate con calda semplicità e dotate di bagno privato. In sintonia con lo spirito del luogo, mancano tivù e frigo bar. Wifi solo nella camera azzurra. Prima colazione all’insegna della genuinità, con caffè, tè, succhi di frutta, frutta fresca di stagione; pane, focacce, dolci, marmellate senza zucchero, di produzione propria. Silvia, la padrona di casa, organizza corsi di cucina naturale anche personalizzati.

Parola di vinaio

Consorzio Vini DOC Montecarlo

Nel 1870 circa, il viticultore Giulio Marchi Magnani si recò in Francia per studiare vitigni e tecniche di lavorazione. Dalla Borgogna portò il Pinot bianco e grigio; dal Rodano, Roussanne e Syrah; dal Bordeaux, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Sauvignon e Semillon. Aggiungendo al Trebbiano le percentuali giuste di questi vitigni, ne ricavò un vino elegante, morbido e profumato. Il bianco è compagno ideale di un menu a base di pesce, il rosso si sposa benissimo con la robusta tavola toscana. Il riconoscimento della Doc Montecarlo Bianco data al 13 agosto 1969. Sedici anni dopo, la Doc viene assegnata anche al Montecarlo Rosso. Ma già nel 1970 si era costituito il Consorzio dei Vini Doc di Montecarlo, che oggi conta diciassette aziende. Elenco e recapiti su montecarloditoscana.it. Scegliete voi, magari ispirati dal nome, a quale produttore far visita per degustare e acquistare.

Fatti a mano

Panificio Il buon pane

Piazza Umberto I 15, Altopascio, 0583 216411; Via Romana 81, Loc. Turchetto, Montecarlo di Lucca, 0583 277517

Da piccolo laboratorio aperto in paese nel 1994, il Buon Pane ha rapidamente ampliato i suoi spazi e la varietà della sua offerta. Alla gamma dei pani, tutti lavorati artigianalmente, si sono infatti aggiunti i prodotti da forno e la pasticceria. Ulteriore passo in avanti la ‘succursale’ in quel di Montecarlo. Intramontabile classico della casa è il Pane tradizionale di Altopascio, fatto con lievito madre e lievito di birra, lievitato naturalmente e sfornato seguendo le tecniche tradizionali. Altro caposaldo del laboratorio il Pane casalingo, caratterizzato dalla particolarità di essere ‘sciocco’, vale a dire senza sale nell’impasto. La crosta dorata nasconde una fragrante mollica ad alveoli.

Golosi e solidali

Consorzio Garfagnana produce

Via Vittorio Emanuele 9, Castelnuovo di Garfagnana, 0583 65169, ingarfagnana.com

Tra i principali obbiettivi del Consorzio, nato nel 1987, un posto di primo piano lo occupa la valorizzazione delle tipicità del territorio: salumi, insaccati, pasta, biscotti al farro, formaggi, miele, liquori, prodotti nelle aziende consorziate. L’aspetto agroalimentare è uno dei tasselli di un progetto turistico che, dal settore agroalimentare si allarga all’organizzazione di itinerari naturalistici e culturali, eventi, iniziative, realizzati in collaborazione con gli enti e le amministrazioni locali. Il sito è una vera e propria miniera di informazioni, garantite dal motto del Consorzio: ‘Raccogliamo per voi il meglio della Garfagnana’. Ne avrete dimostrazione alla voce ‘La tavola imbandita’.

La ricetta

Panzanella

Due pomodori ramati, quindici foglie di basilico, 400 grammi di pane toscano a fette, un cetriolo, una grossa cipolla rossa, tre cucchiai di aceto bianco, olio EVO, sale e pepe nero q.b. Per quattro persone

Sbucciate e tagliate la cipolla a fettine, mettetela poi in ammollo due ore in una ciotola con acqua e aceto. Sbucciate e tagliate a rondelle il cetriolo, tagliate a pezzetti i pomodori. Con un coltello, private della crosta le fette di pane, e con un cucchiaio bagnatele di acqua e aceto. Quando la mollica si sarà ammorbidita, strizzatela, sbriciolatela e mettetela in una zuppiera. Scolate la cipolla, unitela al pane; aggiungete il cetriolo, i pomodori e le foglie di basilico spezzettate a mano. Mescolate e condite, con olio, sale e pepe. Mescolate di nuovo, e poi mettete a riposare la panzanella nel frigo per un’ora almeno, togliendola una ventina di minuti prima al momento di servirla.

Soundtrack

Effenberg, Elefanti per cena/ Abuzz Supreme

Bella musica, bei testi, bella voce per un disco di ballate, dal rock di Atlantico alla malinconia dolce di Firenze mare. Effenberg è nome d’arte preso dal cognome di una vecchia gloria calcistica della Fiorentina.

Info

Sito ufficiale del Turismo di Lucca e provincia, luccaturismo.it. Montecarlo, Ufficio Informazioni Turistiche, presso l’Istituto Pellegrini Carmignani, via Roma 7, 0583 228881. Altopascio, Ufficio del Turismo, piazza Garibaldi 10, 0583 216525.