Tutti negativi in casa Napoli. Tampone invece positivo per il presidente della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino. L’appendice della mancata sfida tra la Juventus e la squadra partenopea, non presente in campo a Torino domenica su indicazione delle autorità sanitarie regionali dopo i positivi dei giorni precedenti, non produce altri contagiati.

Il Napoli resterà nel centro tecnico di Castelvolturno per tutta la durata dell’isolamento disposto dalle Asl, esclusi i due calciatori (Zielinski ed Elmas) risultati positivi. Il legale degli azzurri, Grassani, si è detto certo che la partita con la Juve sarà poi giocata e il Codacons preannuncia azioni legali contro Figc e Lega in caso di sconfitta a tavolino del Napoli. A tal proposito, il giudice sportivo ha rinviato la decisione sul risultato della gara, ritenuta sub judice in attesa di un supplemento di indagine.

In casa Juve invece sette calciatori si sono messi alle spalle l’isolamento fiduciario aggregandosi alle nazionali, mentre Bonucci e Chiellini attendono un test negativo prima di unirsi alla nazionale italiana, attesa sabato prossimo dalla Polonia per la Nations League.
Test invece positivo per il numero uno della Lega Paolo Dal Pino, che lunedì scorso si era confrontato via call con il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, e con il presidente della Figc, Gabriele Gravina, sulla validità del discusso protocollo sanitario. Dal Pino, sintomatico, è in isolamento e così anche il capo della Figc Gravina, secondo le procedure del protocollo sanitario.

Intanto, il flusso delle polemiche sulla gestione del calcio italiano in concomitanza con l’incremento del tasso dei contagi, si sposta in casa Italia. Il commissario tecnico della nazionale, Roberto Mancini, durante la conferenza stampa che ha preceduto l’amichevole di stasera con la Moldova ha replicato al ministro della Salute, Roberto Speranza, a proposito dell’eccesso di attenzioni al calcio, con la scuola priorità in questa fase di ritorno del Covid-19.

«A volte bisogna pensare prima, quando si parla. Lo sport è un diritto, come la scuola e il lavoro, non è una cosa che ci viene data così. Lo sport è praticato da milioni di italiani a tutti i livelli», ha detto Roberto Mancini, che si è anche lamentato del tetto agli spettatori (mille) presenti allo stadio Franchi di Firenze per la gara con la Moldova: «La mia idea rimane quella che ci possano essere le persone a vedere le partite – ha aggiunto il ct -, in quasi tutt’Europa hanno parzialmente riaperto. Sabato a Danzica ci saranno 10 mila persone e ne siamo contenti».