Chiuse venerdì le repliche della nuova Bella Addormentata del coreografo russo Alexei Ratmansky alla Scala, arriva ieri in serata dal Teatro milanese una fulminante notizia che muterà la guida del Ballo scaligero. «La direzione del Teatro alla Scala ha appreso da un comunicato del Teatro Bol’šoj che Makhar Vaziev ha accettato di assumervi la posizione di Direttore del Ballo pur avendo firmato un contratto per altri tre anni di Direzione del Ballo del Teatro alla Scala dal settembre 2015 al luglio 2018, contratto perfezionato in data 3 settembre. Il Teatro alla Scala provvederà in tempi brevi alla nomina di un nuovo Direttore del Ballo. Il Sovrintendente, d’intesa con il Direttore Principale, valuterà i candidati che possano corrispondere al grande livello del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Tutti gli appuntamenti della Stagione di Balletto annunciati per i prossimi mesi restano confermati».

La notizia lascia di stucco e arriva a quattro giorni d’anticipo su una serata molto attesa: il Gala des Étoiles in scena il 30 e 31 ottobre alla Scala per festeggiare la chiusura dell’Expo con stelle di casa e ospiti internazionali. Ci saranno Roberto Bolle (su cui spesso si è ventilato un futuro da direttore), étoile della Scala e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre, Svetlana Zakharova, étoile sia del Bol’šoj che della Scala, l’étoile scaligera Massimo Murru, e ancora altri divi russi come Ivan Vasiliev e Leonid Sarafanov, nonché nomi doc quali Lucia Lacarra e Maria Eichwald, scaligeri come Nicoletta Manni e Claudio Coviello, nominati entrambi primi ballerini sotto Vaziev. In programma titoli icona del balletto, come L’Histoire de Manon, Romeo e Giulietta, Carmen, La morte del cigno, ma è certo che in entrambe le serate il toto direttore sarà l’argomento di conversazione tra tutti i ballettomani presenti.

Gli intrecci tra i grandi teatri sono un classico della storia del balletto: lo stesso Makhar Vaziev, prima di dirigere la Scala, è stato alla guida del Ballo del Mariinskij di San Pietroburgo per tredici anni; Alexei Ratmansky, che ora lavora all’American Ballet Theatre, ha diretto in passato il Bol’šoj e se voliamo più indietro Marius Petipa, il francese, non è stato il vero padre padrone del Mariinskij nell’epoca d’oro dei balletti di Ciaikovskij?

Intanto la nuova stagione di ballo si apre in dicembre con la nuova Cinderella di Mauro Bigonzetti ideata su Roberto Bolle e Polina Semionova; torneranno lo Schiaccianoci di Duato, Don Chisciotte di Nureyev, Giselle, debutterà Il giardino degli amanti di Massimiliano Volpini per Bolle, la prossima estate tornerà Ratmansky con una nuova produzione de Il lago dei cigni. E giacché in questi giorni è uscita la notizia del ritrovamento durante la ristrutturazione del Bol’šoj del libretto originale della prima versione moscovita del Lago del 1877, c’è da chiedersi: su cosa lavorerà Ratmansky per il suo Lago coprodotto dalla Scala con l’Opernahaus di Zurigo, dopo che per Bella, presentata alla Scala da settembre, è ritornato a uno stile in filigrana e al piacere della pantomima tardo-ottocentesca?

Il fine settimana milanese della danza, inaugurato dall’inatteso annuncio al vertice, offre altri eventi da non perdere, oltre al gala Scala: il 29 Sylvie Guillem porta agli Arcimboldi il suo spettacolo di addio alle scene con pezzi di Forsythe, Maliphant, Khan, Ek: sarà l’ultima volta che danzerà in Italia; l’ex Principal Dancer del Royal Ballet di Londra, Mara Galeazzi è al teatro Carcano dal 30 all’1 con un altro stuolo di grandi ballerini per un gala con pezzi doc di McGregor, Wheeldon, Forsythe.