Il consueto appuntamento incentrato sulle «invenzioni dal basso» e sulle soluzioni più ecosostenibili legate alle tecnologie digitali comincia oggi per proseguire fino al 20 ottobre, alla Fiera di Roma: Maker Faire Rome 2019 può essere considerato come uno dei rendez-vous più significativi dell’innovazione tecnologica fondata sulla condivisione del sapere.

Maker Faire (Mkf), alla sua settima edizione, con gli anni ha acquisito consensi di pubblico, mentre le imprese hanno moltiplicato la loro presenza, ma non in tutto il mondo, trasformando un appuntamento di «artigianato tecnologico» in una fiera delle start up e dello scambio di idee a buon mercato. Inizialmente, infatti, la kermesse ha avuto origine a san Mateo, in California, con le caratteristiche di una manifestazione basata su una concezione «aperta» e non mercantile dell’innovazione. Da quest’anno però l’edizione americana non ci sarà più, lasciando da sole le due edizioni principali, quella europea e quella giapponese. Pertanto, la valenza assunta delle giornate romane è maggiore che in passato. I principali temi di quest’anno si concentrano sulla robotica, l’intelligenza artificiale, l’economia circolare, in particolare la bioeconomy, il green tech e il greenbuilding, l’IoT – internet delle cose, il food e l’agritech, l’edilizia sostenibile, la realtà virtuale e aumentata, lo spazio, lo spotech, l’edtech e la tecnologia dell’arte.

Quest’ultima è una vera a propria novità all’interno del programma; prende il nome di Maker Art, uno spazio espositivo, composto da opere e installazioni interattive, basate su proposte di concetti sia utopici che realizzabili, inerenti temi universali come la vita umana, la salvaguardia dell’ambiente, le relazioni sociali, con il compito di stimolare riflessioni negli spettatori. C’è anche una sezione prevede dei pop up art, ovvero happening in grado di spiazzare continuamente il pubblico all’interno del suo percorso. Per la prima volta nel panorama nazionale, gli artisti – provenienti da Belgio, Canda, Italia, Russia e Usa – hanno modo di incontrare le aziende nel settore tecnologico, capace di creare un connubio tra arte, scienza e innovazione tecnologica.

Debutta per l’occasione pure il progetto Ask Me Anything, basato su un servizio di consulenza strutturato attraverso degli sportelli tematici in grado di poter chiarire le opportunità e le curiosità legate alle nuove tecnologie digitali, con un target costituito da pmi, da artigiani e da professionisti legati all’ambito I4.0. Tra le novità di questa edizione 2019 spicca il nuovo padiglione Sportech, allestito per far giocare il pubblico utilizzando le nuove tecnologie, composto da un campo di calcio 2vs2, uno di streetball, una pista da sprint con blocchi e telemetria, un angolo ring da pugilato con un sacco smart in grado di valutare ogni colpo. In questo modo è possibile osservare come le innovazioni dei materiali, delle misurazioni e della salute, stiano modificando in maniera sostanziale le prestazioni e la diffusione della cultura sportiva. Intesa anche come possibilità di sviluppo di nuove figure professionali con qualifiche tecnico scientifiche elevatissime.

L’edizione attuale del MFR si arricchisce quindi di contest atipici rispetto ai consueti temi trattati. Fra questi, figura Make Christmas Lights Acea, promosso da Acea Spa, che propone progetti di illuminazione artistica. Hanno partecipato 21 ricerche provenienti da tutto il mondo. Un altro contest è il richiestissimo Make to Care, promosso da Sanofi Genzyme: giunto alla sua quarta edizione, mira a facilitare la realizzazione di soluzioni innovative per rispondere ai bisogni reali delle persone affette da qualunque forma di disabilità, intesa come diminuzione marcata della qualità della vita.