Non è la prima volta che un poeta viene tradito da chi dovrebbe custodirne l’opera. La sorella Isabelle trasformò lo scandaloso Arthur Rimbaud nientemeno che in un «devoto». Allo stesso modo Mabel, amante del fratello Austin, pubblicò le poesie di Emily Dickinson dopo la sua morte cancellando volutamente il nome dell’amata Susan e trasformando così l’appassionata poetessa in una persona sola ed infelice. Risulta ancor più imprevedibile, pertanto, il ritratto della poetessa che la regista indipendente newyorkese Madeleine Olnek, nel suo ultimo lungometraggio queer Wild Nights whit Emily Dickinson, uscito in questi giorni nelle sale italiane, ci restituisce. Già dal...