Urbanisti, giuristi, storici del paesaggio e intellettuali hanno scritto alla prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, per chiederle di respingere le dimissioni dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Paolo Berdini, confermandogli una grande stima non solo dal punto di vista tecnico ma anche per la sua visione e difesa dell’interesse della collettività.

Paolo Maddalena, presidente emerito della Corte costituzionale, è tra questi e già prima di questo appello collettivo ha mandato una sua personale petizione alla sindaca che le raccomanda di tutelare lei e Berdini come «il meglio» che l’Italia di oggi può esprimere. Le indiscrezioni di ieri sera però sembrano smentire questa visione comune tra i due e la sindaca sembra orientata ad accettare le dimissioni di Berdini e a sostituirlo con Emanuele Montini, già collaboratore del sindaco Rutelli, poi nell’ufficio legale del M5S e ora nello staff della giunta Raggi ma finora non come responsabile di un assessorato, oltetutto di punta come quello all’Urbanistica nella città più palazzinara d’Italia.

Lei, Maddalena, ha conosciuto Montini, avendo frequentato entrambi Italia Nostra?

Dunque i nostri appelli non sono stati ascoltati? mi dispiace. Sì, ho incontrato Emanuele Montini ma non posso dire di conoscerlo e di certo non bene come Paolo Berdini, che è una personalità di grosso calibro. Con Berdini si poteva sperare in una diversa politica del territorio, fatta nell’interesse dei cittadini e non della speculazione edilizia e finanziaria.

Nel suo ultimo libro Gli inganni della Finanza (Donzelli) ha ricostruito il meccanismo della speculazione finanziaria applicata al territorio. Qual è il meccanismo in atto?

Il meccanismo è quello del cambio di destinazione d’uso, un suolo agricolo diventa edificabile ed è lì si crea la rendita, che va a ingrossare i profitti dei privati. Per evitare questo impoverimento della collettività nel ’63 fu formulata la proposta di legge Sullo, che purtroppo non passò e lo stesso Sullo fu cacciato. Anche allora era ampia la ramificazione dei potentati. Ma ora tutta l’Italia sta per essere svenduta seguendo i dettami del sistema neoliberista che produce solo miseria e disoccupazione. Mentre solo un sistema keynesiano come quello incardinato dalla nostra Costituzione può produrre benessere e redistribuzione della ricchezza e farci uscire dalla crisi. È essenziale fermare la svendita delle proprietà demaniali iniziata da Bossi e Berlusconi e tutelare i beni artistici e storici. Basti pensare a Roma alla svendita della Zecca e della Casina Valadier.

Anche sullo stadio a Tor di Valle è in atto una speculazione?

Dovrei esaminare tutti i documenti. Ciò che vedo è che mentre lo stadio è previsto dal Prg tutte le altre cubature per residenze e altro sono fuori dal Prg e quindi non di pubblica utilità.

Però Parnasi e l’As Roma pare siano pronti a chiedere un risarcimento danni milionario impugnando una dichiarazione di pubblica utilità del progetto nella consiliatura Marino: minaccia non aggirabile?

Bisogna ricordare che i titolari dello ius edificandi non sono gli amministratori ma il popolo di Roma. Se gli amministratori non fanno l’interesse pubblico ma quello degli speculatori fanno atti illegittimi, che si possono impugnare.

Lei ha codificato nella giurisprudenza il concetto di danno ambientale.

Sì, il paesaggio è un bene che appartiene al popolo non lo si può devastare.

È su questa base che Legambiente minaccia di procedere contro le mega cubature extra stadio?

Le associazioni ambientaliste per legge sono autorizzate ad agire in giudizio a tutela dell’ambiente. Queste azioni potrebbero essere esercitate anche dai cittadini singoli o associati ai sensi dell’art. 118 ultimo comma della Costituzione.

E così potrebbero respingere anche l’accordo dietro le quinte tra Parnasi e l’ex vice sindaco Daniele Frongia?

L’accordo se c’è è illegittimo dal momento che va contro il Prg e gli amministratori ne rispondono davanti alla Corte dei Conti, ipoteticamente anche in solido. Basta una denuncia alla Procura di Roma.