Stamattina alle ore 9 Emmanuel Macron e Mario Draghi firmano a Roma il Trattato del Quirinale, un accordo bilaterale tra Italia e Francia per una cooperazione rafforzata tra i due paesi.

Per l’Italia è il primo trattato del genere, mentre la Francia nel 1963 ha sottoscritto una cooperazione speciale con la Germania, poi aggiornata ad Aquisgrana nel 2019. La collaborazione tra Roma e Parigi si rafforza non per creare un fronte contro gli altri paesi Ue o per controbilanciare l’asse franco-tedesco, ma per approfondire la cooperazione in vari settori, dall’economia alla cultura e alle politiche giovanili, prevedendo un vertice bilaterale annuale. Essendo un trattato internazionale dovrà essere poi ratificato dalle camere.

LA FIRMA nel palazzo del Quirinale precede di un mese la presidenza francese del Consiglio europeo, su cui Macron punta molto, anche in vista della campagna per le presidenziali di aprile (anche se il presidente non è ancora ufficialmente candidato per un secondo mandato). Un ”asse” franco-italiano, del resto, è già stato attivo nella Ue per convincere la Germania e i “frugali” ad accettare il piano di rilancio di 750 miliardi, per uscire dalla crisi causata dal Covid. Un fronte comune che dovrà attivarsi di nuovo con l’arrivo del liberale anti-debito Christian Lindner all’Economia in Germania.

IL TRATTATO, una sessantina di pagine, tra premessa sui valori e gli obiettivi comuni (multilateralismo, sovranità europea), 11 capitoli tematici e un programma di lavoro, affronta i campi di interesse comune. Sulla sicurezza e la difesa, è meno forte del Trattato dell’Eliseo (nato per riconciliare Francia e Germania dopo lo scontro della guerra mondiale), ma fa riferimento all’autonomia strategica Ue che Macron vuole spingere nel semestre di presidenza del Consiglio europeo.

L’economia è un capitolo importante tra la seconda e la terza potenza europea, per chiudere le tensioni del passato. Il ministro delle Finanze, Bruno Le Maire, accompagna Macron a Roma, per dare più rilievo a questa parte del Trattato. La Francia è il primo investitore estero in Italia, mentre l’Italia è solo l’ottavo per la Francia. Ci sono stati importanti accordi, come STMicrolectronics sui semi-conduttori, o, di recente, Stellantis tra Fiat-Chrysler e Peugeot, ma prima c’era stata la saga finita nel nulla dell’intesa nella costruzione navale tra Chantiers de l’Atlantique e Fincantieri e adesso ci sono voci su una cessione di settori di Leonardo (ex Finmeccanica) al consorzio franco-tedesco Knds. Per evitare l’accusa di “predatore” fatta alla Francia dagli italiani in varie occasioni, il Trattato insiste sulla cooperazione in settori strategici, come le telecomunicazioni, 5G, l’intelligenza artificiale, il cloud, le start-up innovanti, lo spazio (Ariane 6, Vega-C).

L’accordo riguarda anche le migrazioni, che restano un campo di tensioni tra Francia e Italia: Roma lamenta l’assenza francese in occasione degli sbarchi, ci sono stati momenti di scontro con il caso di Bardonecchia nel marzo del 2018 (presenza di agenti francesi alla caccia di migranti) o, di continuo, gli episodi di repressione al colle di Monginevro. Macron vorrebbe un accordo sull’asilo nella Ue durante la presidenza francese, ma per il momento continua la frammentazione delle risposte al dramma dei migranti (domenica la Francia ha convocato un vertice con la Commissione, Belgio, Germania, Olanda e Gran Bretagna per far fronte al dramma di Calais e dell’attraversamento della Manica).

CON L’ITALIA è prevista una maggiore cooperazione alle frontiere. La cooperazione sulla giustizia ha già portato nel 2021 al fermo di dieci rifugiati italiani dei tempi delle Brigate rosse e affini, ora in attesa di un’eventuale estradizione. Il Trattato vuole favorire accordi nel campo della ricerca e per i giovani aumentare gli scambi, un servizio civile comune. Verrà favorita la mobilità degli artisti. Si parla anche di cooperazione internazionale, per superare gli screzi, in particolare sulla Libia (al vertice della Celle-Saint-Cloud, per esempio, l’Italia non era stata invitata, mentre avrà uno strapuntino al successivo incontro sulla Libia nel 2018).

Il Trattato del Quirinale segna la ritrovata intesa tra Francia e Italia, dopo gli episodi di crisi ai tempi del governo Conte I, culminati con il richiamo dell’ambasciatore a Roma in seguito al viaggio non annunciato il 5 febbraio 2019 di Di Maio in Francia, dove aveva incontrato dei gilet gialli a Montargis. Il dialogo per la stesura del Trattato, iniziato con il governo Gentiloni, si era allora interrotto. Molto ha fatto per rianimarlo il presidente Sergio Matterella, venuto in Francia per i 500 anni di Leonardo nel maggio 2019. Nel 2020 c’è stato il vertice bilaterale a Napoli. Macron è arrivato ieri a Roma, dopo una tappa in Croazia, dove ha venduto 12 caccia Rafale di seconda mano per un miliardo.