Tempi duri per lo stato di diritto, vogliono mettermi in galera». L’ex presidente argentina, Cristina Kirchner, scende in campo per denunciare «il partito dei giudici» e la «campagna di persecuzione» nei suoi confronti. Il magistrato Claudio Bonadio l’accusa di corruzione e frode in relazione a una compagnia – Los Sauces – di cui risulta in parte proprietaria insieme al defunto marito Nestor e ai figli.

Per ordine della magistratura, sono stati perquisiti uffici e appartamenti collegati ai figli della ex presidente in diverse città del paese. E’ la seconda volta che la polizia fa irruzione nelle proprietà della famiglia Kirchner. L’anno scorso vennero requisiti un hotel e alcuni edifici nell’ambito di un’altra indagine. Lo scorso maggio, Cristina venne anche accusata per presunte irregolarità della Banca centrale. Deve anche rispondere di una denuncia per frode e arricchimento illecito presentata contro di lei l’anno scorso dalla deputata Margarita Stolbizer. Da ultimo, l’attuale ambasciatore argentino in Ecuador, Luis Juez, in videoconferenza da Quito ha dichiarato alla magistratura che, «per accedere agli appalti, bisognava accettare quel che imponevano i Kirchner».
Cristina ha accusato il governo Macri – che ha aperto diverse indagini su presunti casi di corruzione durante la sua presidenza (2007-2015) – di persecuzione politica: «Il partito dei giudici – ha scritto -, con inusitata violenza, istigato dal governo e con l’esplicito sostegno dei media egemonici ha intensificato una campagna di persecuzione e diffamazione contro il governo che ho presieduto, con un evidente duplice obiettivo: far passare nell’opinione pubblica l’idea che il precedente governo nei suoi dodici anni e mezzo di gestione abbia avuto come unico proposito quello di commettere delitti; distrarre la popolazione dai piani di aggiustamento strutturale e dalla debacle economica, che aumentano in modo esponenziale povertà, disuguaglianza e insicurezza».
Macri e il suo governo di banchieri e imprenditori legati agli Usa e al Fondo monetario internazionale non hanno esattamente il profilo dei campioni di etica. Molti di loro, a partire dal presidente ed ex patron del Boca Junior, figurano nell’ultimo scandalo sui paradisi fiscali, i Panama Papers.
Macri e i suoi fratelli avrebbero creato 8 società off shore i cui interessi verrebbero ora messi al riparo da una legge sul riciclaggio di capitali, approvata in questi giorni dal Senato nonostante il voto contrario dell’opposizione.
Intanto, la scure di Macri continua a calare sui diritti. Contro la privatizzazione dei servizi e il «tarifazo» (gli aumenti stellari delle tariffe) si susseguono le manifestazioni. I lavoratori delle cooperative e delle fabbriche occupate resistono agli sgomberi, ma sul piano politico il kirchnerismo è evidentemente all’angolo e non ha ancora trovato una proposta forte per contrastare l’attacco delle forze conservatrici. La parlamentare indigena, Milagro Sala, è sempre in carcere, accusata di aver sottratto fondi: «Non ho rubato niente – ha detto – mi accusano perché sono kirchnerista».