«Io non ho visto nessuna aggressione. Ho visto cittadini che protestavano come protestano tutti i cittadini delusi e arrabbiati. Non è nulla di elegante, nulla di piacevole ma è assolutamente legittimo». Per il senatore grillino Michele Giarrusso le scene viste due sere fa davanti alla sede Pd del Nazareno contro il dissidente Walter Rizzetto potrebbero rientrare all’interno di una normale dialettica democratica. «Non ci sono state violenze – prosegue -, c’erano cartelli di protesta di gente che non era d’accordo sul comportamento di un parlamentare. Qualcuno ha detto, e lo condivido, che se non dieci persone, ma centinaia e milioni di cittadini italiani avessero fatto questo con tutti i parlamentari che in passato nel nostro Paese si sono comportati male, la storia sarebbe stata molto diversa. La democrazia dobbiamo ancora apprenderla».
Veramente Rizzetto ha parlato di «linciaggio fascista»: sputi e urla non sono proteste pacifiche.
Rizzetto può dire quello che vuole, noi dobbiamo parlare di quello che abbiamo visto con i nostri occhi. Chi vuole si guardi il video così si fa un’idea di quello che è successo.
Ma tra gogne mediatiche e aggressioni a chi dissente la non violenza è ancora importante per il M5S?
Ma quali gogne mediatiche. Certo che la non violenza per noi è importante, ma il pacifista protesta, si arrabbia, non è il fesso che si beve tutto. È quello che scende in piazza e manifesta il suo pensiero in maniera chiara. Poi ci sono modi più o meno forti per farlo, ma ripeto: gente con i cartelli che manifesta il suo pensiero, siamo assolutamente nel cuore della democrazia.
Insomma nessuna condanna per quanto accaduto
Guardi noi aspettiamo da un anno e passa che Renzi prenda le distanze e cacci via un deputato, Stefano Dambruoso, che in parlamento, nell’emiciclo, ha dato un ceffone alla nostra Loredana Lupo. Una cosa inaudita. Verso un simile comportamento non andavano prese le distanze, Dambruoso andava messo fuori dal parlamento. Tutto questo non è avvenuto. Noi da gente simile non accettiamo lezioni di democrazia. In democrazia arrabbiarsi e indignarsi è legittimo, tanto più se la situazione è grave. Quando la gente si arrabbia perché le cose vanno male sicuramente non si tratta di un bello spettacolo, ma è inevitabile.