La base degli iscritti al Movimento 5 Stelle è stata chiamata ieri a ratificare la nomina di Chiara Appendino a vicepresidente al posto di Alessandra Todde, ex sottosegretaria allo sviluppo economico e adesso candidata in accordo con il Partito democratico alla presidenza della Regione Sardegna. L’ex sindaca di Torino figurava come unica candidata alla carica. La sua ascesa nel gruppetto che affianca direttamente Giuseppe Conte era prevista da tempo, da quando è arrivata a Roma da parlamentare ed è diventata uno dei volti del M5S del nuovo corso.

MA LA NOMINA va letta nel contesto dei passaggi che ci condurranno all’appuntamento elettorale del 2024, è destinata a intrecciarsi con gli scenari delle voto del prossimo giugno. Perché se Appendino deve il suo posto da vide alla discesa in campo di Todde in Sardegna, appunto, l’accordo nell’isola fatica a trovare un’intesa corrispondente in Piemonte, dove il Pd vorrebbe piazzare uno dei suoi (in prima fila c’è la schleiniana Chiara Gribaudo, che ormai da tempo ha dato la sua disponibilità a correre). E sarebbe proprio Appendino una delle figure che contribuiscono a bloccare l’intesa per le regionali, fedele allo schema che vuole il suo M5S all’opposizione del suo successore, il dem Stefano Lorusso, al comune di Torino. «Il problema non è il passato, il problema è il presente e il tema è politico – ha sostenuto in più occasioni – Il punto sono le scelte politiche che l’attuale primo cittadino sta facendo col governatore di centrodestra». La neo-vicepresidente 5S, insomma, accusa Lorusso di fare il gioco del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Il che rende la partita oggettivamente complicata: difficile che il Pd per convincere Appendino arrivi a sconfessare il suo sindaco a Torino.

L’ASSEMBLEA virtuale era chiamata a votare per il rinnovo dei comitati nazionali previsti dallo statuto nonché l’istituzione dei comitati politici previsti in via facoltativa e l’elezione dei rispettivi componenti. Confermato il tesoriere uscente Claudio Cominardi, sempre in chiave elettorale è da segnalare l’ingresso al vertice del Comitato per la formazione e l’aggiornamento dell’ex presidente Inps Pasquale Tridico, che viene dato in lista per le europee. A proposito, c’è da segnalare l’ennesima manifestazione di dissenso di Fabio Massimo Castaldo. L’ex vicepresidente del parlamento europeo in quota M5S, giunto ormai al termine del secondo mandato e dunque a regole vigenti incandidabile, da tempo contesta la gestione Conte. «Questo è il momento di agire, questo è il momento di scendere anche in piazza, tutti insieme, anche sotto la nostra (troppo) lussuosa sede di Roma, in via di Campo Marzio, se necessario – intima Castaldo in alcune chat dei 5 Stelle – Se ancora credete, se ancora crediamo nella bellezza rivoluzionaria di un sogno che voleva cambiare il modo di fare politica in Italia, e non scimmiottarne le degenerazioni, questo è il momento di dimostrarlo». C’è da registrare che altre due europarlamentari destinate a non essere ricandidate sono state scelte per Comitato per i rapporti europei e internazionali: si tratta di Laura Ferrara e Tiziana Beghin.

AGLI ISCRITTI ieri è stato chiesto anche di approvare su SkyVote, la piattaforma che in occasione delle consultazioni sostituisce Rousseau dopo la rottura con Casaleggio, della destinazione di un milione di euro dei fondi delle restituzioni a cinque progetti per l’Emilia-Romagna colpita dall’alluvione nel maggio 2023. Conte sui social ha preannunciato che sarebbe arrivato «1 milione di euro con un click», polemizzato con Giorgia Meloni che durante la pandemia aveva promesso «1000 euro con un click a tutti». Soltanto che poi, ha concluso Conte, «arrivata al governo, di fronte all’emergenza dell’alluvione, ha lasciato per mesi i cittadini senza aiuti e ristori».