Il giorno dopo il referendum online che ha deciso per l’abolizione del reato di clandestinità, il Movimento 5 Stelle si prepara a consultare la rete su altri due argomenti importanti. Il primo è addirittura cruciale per tutte le forze politiche che non parlano d’altro da anni. Inizieranno a giorni le consultazioni sul blog di Beppe Grillo per decidere quale sarà la posizione del movimento sulla legge elettorale. Questa volta però si procederà passo dopo passo e la posizione ufficiale sarà definitivamente decisa entro la fine di febbraio. I 100 mila aventi diritto al voto prima dovranno scegliere tra proporzionale e maggioritario, maggioritario corretto o proporzionale corretto. Deciso il sistema base poi si procederà a definire punto per punto. Intanto i grillini prendono per buone le conclusioni della Consulta e snobbano le tre proposte di Renzi. Il porcellum corretto dalle distorsioni incostituzionali, dicono, «non è un granché, ma almeno è legittimo». Dunque, volendo, si potrebbe già tornare alle urne, perché, se è vero che la Consulta ha ribadito la legittimazione giuridica dell’attuale parlamento, per M5S, questi parlamentari sarebbero privi di titoli morali e politici per mettere mano ad una riforma così importante.
Sul blog ieri è apparso un lungo e dettagliato testo a firma Aldo Giannuli intitolato “Porcellum incostituzionale ma non troppo” che entra nel merito punto per punto della sentenza della Consulta. Per il M5S il Mattarellum corretto sarebbe distorsivo perché potrebbe dare una maggioranza assoluta dei seggi ad una forza politica che avesse anche solo il 25% dei voti. Per lo stesso motivo non funzionerebbe neppure il sistema spagnolo. Per i membri delle prime commissioni M5S, “sarebbero incostituzionali anche i sistemi proporzionali con doppio turno di coalizione”. Quindi anche la terza proposta di Renzi sul modello della legge elettorale dei sindaci, che garantirebbe al partito minoritario più votato al secondo turno un premio di maggioranza irragionevole: “Qui può bastare anche meno del 25% per ottenere il 60% dei seggi”. Quindi al momento per il Movimento 5 Stelle potrebbe bastare la legge uscita dalla Consulta, proporzionale con gli sbarramenti già previsti e l’opportunità per gli elettori di esprimere una preferenza.