All’inizio, la vediamo nascere: è il 1967 e Lygia Pape esce da un cubo in riva al mare. Acqua e uovo, due elementi che segnano l’esordio della vita e per l’artista brasiliana quel venire al mondo s’interseca con la storia del suo paese, in quegli anni sotto dittatura. «Sei intrappolata all’interno – dirà presentando il film O ovo – riparata da una sorta di membrana, ma quando la spingi con la mano, comincia a incrinarsi, fino alla rottura: e così sei nata, la testa è sbucata fuori e il corpo rotola sulla terra». LA PRODUZIONE multiforme dell’artista di Rio de...