Spesso presentata come un prequel di Z Nation, la serie sugli zombi cancellata dopo 5 stagioni, Black Summer (creata da Karl Schaefer e John Hyams, su Netflix) è incentrata sui mesi successivi all’esplosione di un’epidemia zombi, mentre Z Nation cominciava in un mondo ormai «abituato» alla presenza dei morti viventi. Ma oltre alla produzione low budget firmata The Asylum e il tema zombi – fra i più gettonati dopo il successo di The Walking Dead – le serie non hanno in realtà molto in comune.

PIÙ CHE sulla lotta per la sopravvivenza degli esseri umani in un mondo di non morti Black Summer verte infatti sull’adattamento delle persone stesse a questa nuova condizione, al rapido sbriciolarsi della civiltà nella battaglia quotidiana per non venire uccisi, esemplificato da una puntata-omaggio al Signore delle mosche in cui i nemici sono dei bambini asserragliati in una scuola dove hanno ricreato una loro piccola «società». E Black Summer punta anche su un racconto corale dal quale emergono un gran numero di protagonisti, che la serie perde e ritrova senza troppa passione in questa ennesima variazione sul tema post-apocalittico.