Un cambiamento di prospettiva. Un regalo. Una visione che dall’occhio si diffonde con un sottile calore nel corpo e che vi resta per ore, per giorni, feconda dispensatrice di una luce archetipa, universale che si ha il desiderio di condividere con le persone che amiamo e con chi non conosciamo. Una subconscia, onirica fantasia che nelle immagini dà tattile consistenza al viaggio ciclico dell’umanità tra nascite, morti e rinascite, nel riapparire e scomparire di volti, corpi, colori in abbacinante metamorfosi sulle musiche di Vivaldi. Transverse Orientation di Dimitris Papaioannou, come già sottolineato su queste pagine da Gianfranco Capitta al debutto...