Cos’è il passato? È un paese straniero dove si fanno le cose diversamente, come scrisse L.P.Hartley? O è solo un posto dove persone come noi hanno vissuto affrontando problemi facilmente paragonabili ai nostri? Sono come noi ma indossano abiti diversi? O sono così diverse che fare un film su di loro sarebbe praticamente impossibile? Ricordo che Cronenberg parlò dell’impossibilità di fare un film su Alessandro Magno. Bisognerebbe cambiare il DNA, disse. I valori, i costumi, l’approccio alla vita, la maniera in cui si vede il mondo sono talmente diversi da allora. Se questo è vero del passato in generale, lo è tre volte tanto per il Medioevo.

Ma c’è un regista che è tornato al medioevo per ben quattro volte. Ridley Scott ha iniziato con il suo grande ritratto di Cristoforo Colombo (un grandissimo Gerard Depardieu) «1492 – La conquista del paradiso» nel ’92. Poi «Le crociate – Kingdom of Heaven» (2005) che, nonostante la presenza di Orlando Bloom, è un film bellissimo, in special modo nella sua versione più estesa. (Per inciso, ci dovrebbe essere anche una versione di quattro ore di «1492» che speriamo di vedere prima o poi, anche se sono solo io a volerlo. Non so perché ma amo quel film). Pochi anni dopo arriva «Robin Hood», il terzo film ambientato pochi anni dopo «Le crociate». E quest’anno abbiamo visto il suo ultimo film: «The Last Duel» , forse anche il suo migliore.

Questi quattro film dipingono il periodo in maniera abbastanza costante. C’è spesso la nebbia. La neve ha l’abitudine di non scendere ma di andare un po’ di qua e di là. Le ferite sono spesso fatali. Ogni cosa ha il colore del fango ad eccezione del fuoco o del sangue che sono di un rosso acceso, come i rubini. È un mondo pieno di ignoranza, al suo altissimo livello – ricordo la scena dell’autodafé in «1492». C’è violenza, la tortura, la brutalità della violenza e c’è il potere degli uomini, senza nessun influenza di moderazione se non altri uomini assetati di potere. Come dice un personaggio dell’ultimo film: ‘Non c’è la giustizia. C’è solo il potere degli uomini.’

Ma Scott è il primo regista dopo Pier Paolo Pasolini (e forse Orson Welles) a vedere il medioevo non come un periodo cupo e lontanissimo, ma cupo e vicinissimo. Moderno infatti. «1492»ha mostrato lo sfruttamento che stava al cuore della scoperta del nuovo mondo; «Le Crociere» la strumentalizzazione della religione in guerra poco dopo l’11 settembre; Robin Hood arriva subito dopo la crisi del 2008. Per Ridley Scott il medioevo è uno specchio, fatto come lo facevano i veneziani: di vetro e di mercurio. Così «The Last Duel» rispecchia non solo il movimento #MeToo con il rifiuto di Jodie Comer di rimanere in silenzio dopo lo stupro ma anche una società basata su una mascolinità fragile e velenosa. Ridley Scott ha creato un universo tutto suo di un passato che rispecchia il nostro paese.