Le ragioni che fanno di Steve Erickson probabilmente il più sottovalutato dei grandi scrittori americani contemporanei sembrerebbero stare nella sua scrittura in grado di destabilizzare ogni aspettativa facendo collidere generi spesso antitetici come l’ucronia e il romanzo storico, la commedia nera e il thriller distopico, la fiaba e la detective story: una scrittura frammentata, visionaria, ipnotica. A settant’anni compiuti e con dodici libri alle spalle (due raccolte di saggi e dieci romanzi, uno dei quali, Zeroville, è stato adattato per il cinema da James Franco nel 2019) Steve Erickson resta a tutt’oggi un oggetto misterioso, elogiato da una ristretta cerchia...