Un paradiso che più terrestre non si può, è la traccia, il titolo, e soprattutto il suono del nuovo disco del baiano Lucas Santtana, O Paraìso, il suo nono, e il primo registrato con una formazione completamente francese, fatto salvo il percussionista Zé Luiz Nascimento, che in Francia però ci vive da vent’anni. Poco più di mezz’ora di musica che scorre lieve ma non impalpabile, tenendo i piedi, lo sguardo, la testa su quello che è il miglior pianeta possibile, l’unico del nostro sistema solare capace di dare la vita. Uun pop raffinatissimo, e che nella discografia sfaccettata del baiano non ha forse tanti precedenti,

SI SCRIVE paradiso, ma si può leggere con la lente della politica, quella incapace di prendersene cura, la necropolitica del Brasile pandemico che speriamo esserci lasciata alle spalle per sempre. Dieci brani, un po’ di inglese e il doveroso francese – l’etichetta di Santtana è la transalpina No Format, ormai da un po’ – e due cover, la meravigliosa Errare humanum est di Jorge Ben prima che diventasse Ben Jor, dal suo album più iconico e celebrato, A tabua de esmeralda, e la beatlesiana Fool on the hill. Tutte tenute insieme dallo stesso sguardo sul mondo, che diventa magico, saggio, e profetico negli occhi del pazzo sulla collina di Paul McCartney – per Santtana lo sciamano, il pajé dei popoli originari – e nelle visioni di quei dei astronauti che ci hanno lasciato in eredità quest’indole di viaggiatori cosmici. Su tutto questo viaggia un pop raffinatissimo, e che nella discografia sfaccettata del baiano non ha forse tanti precedenti, sarà la leggerezza, il tiro differente dei musicisti che lo accompagnano, ma davvero è forse ora di liberare anche lui dall’etichetta perniciosa di post-tropicalista.

LONTANO dall’elettronica di alcune puntate precedenti, e dagli esperimenti per – magnifica – chitarra sola e processata al contrario di Sem nostalgia, così come dalle cupezze di nera marea montante del precedente O Céu è velho hà muito tempo, ma forse solare quanto il dub delle 3 Sessions in a Greenhouse dei quasi esordi, quello di Santtana è un esperimento riuscito, in un equilibrio leggerissimo, intelligente, incantante pop.