Alfio Mosca è un personaggio secondario de I Malavoglia, l’unico che comunica una qualità di dolore lieve, modulata su un’accettazione quasi stoica della realtà. È un uomo quieto, lavoratore, innamorato corrisposto di Mena, che però non sposerà. Alfio ha un doppio, il suo asino, che è con lui in ogni pagina: un gran lavoratore, che trasporta quattro quintali meglio di un mulo e sbocconcella ortiche per la via. «Mena l’accarezzava colla mano, la povera bestia, ed Alfio sorrideva come se gliele facessero a lui quelle carezze». Alfio se ne va da Aci Trezza quando gli eventi lo costringono; vi ritorna...