Due dei lungometraggi campioni d’incassi in questi primi sei mesi dell’anno nell’arcipelago sono animati. Niente di nuovo sotto il sole, visto che l’animazione derivata da grandi franchise, in questo caso Detective Conan e Haikyu!!, è regolarmente ai primi posti al box office del Sol Levante. Di tanto in tanto però, emerge qualche lavoro che spariglia le carte e si impone – stiamo comunque parlando di cinema commerciale – come fresca ed originale alternativa.

Nell’ultimo fine settimana è stato questo il caso di Look Back, un breve lavoro animato di circa 60 minuti di durata che pur essendo stato proiettato «solo» in un centinaio di sale, contro le più di trecento dove aprono di solito i lungometraggi di più grandi aspirazioni, ha debuttato in cima al box office per incassi e al secondo posto per biglietti staccati. Non solo Look Back si sta rivelando un insospettato successo al botteghino, ma è uno dei migliori e più sorprendenti lavori, e non solo animati, usciti dall’arcipelago giapponese in questa prima metà dell’anno.

Tratto dall’omonimo manga autobiografico di Fujimoto Tatsuki, autore del popolare Chainsaw Man – e forse qui si spiega parte del successo, almeno iniziale -, Look Back è la proverbiale ventata di freschezza che mette in immagini la storia di due studenti di scuola elementare ossessionati dal desiderio di disegnare manga. Il film parte proprio con la visualizzazione di una di queste storie, si tratta di un yonkoma, manga realizzato in quattro vignette, da uno dei ragazzi, Fujino, talento non solo nel disegno ma anche nello sport e molto popolare nella sua classe.

Benché, come scritto, Look Back sia lungo solo circa un’ora, sviluppa la relazione fra Fujino e Kyomoto, studente quest’ultimo che però non frequenta la scuola ma è rintanato nella sua camera. Dal loro primo incontro, dove rimangono incantati dal rispettivo talento, fino alla collaborazione in un manga che li accompagnerà nella crescita personale e fino alla soglia dell’università. La storia è in sé molto affascinante, non solo la loro relazione si complica con l’andar del tempo, fluida come il loro gender, ma il film mostra anche come la passione verso l’arte del disegno si intersechi inevitabilmente con le loro decisioni. Il film vira sulla tragedia nella parte finale, dove si biforca offrendo borgesianamente una storia di quello che sarebbe potuto succedere.

Ma se Look Back è il piccolo capolavoro che è lo si deve in gran parte alla sbalorditiva bravura di Oshiyama Kiyotaka, regista, sceneggiatore, responsabile del character design dell’animazione e di gran parte dei disegni principali delle scene più importanti dell’opera. La fluidità e i movimenti con cui sono realizzati i due protagonisti, la loro espressività e il tocco cinematico con cui si sviluppa la storia per immagini, fanno pensare quasi a un certo tipo di cinema animato sperimentale, o almeno a qualcosa di fortemente originale. Il rapporto fra le due studentesse, i loro sguardi, le pause e i silenzi, i momenti di estatica gioia adolescenziale e quelli di dolore, sono portati sullo schermo con una finezza ed espressività che ha pochi eguali nel mondo dell’animazione contemporanea, almeno in Giappone.

Look Back è stato realizzato dallo Studio Durian, la compagnia di animazione che lo stesso Oshiyama ha fondato, e conferma, per chi lo segue già da anni, come l’autore giapponese sia uno dei nomi più interessanti da seguire e, per chi ancora non ne conosceva le qualità, lo lancia prepotentemente come uno dei nuovi talenti del media animato dell’arcipelago.

matteo.boscarol@gmail.com