Inclassificabile, incompreso, obliquo, solitario, sfortunato, «regionale»…Comunque lo si voglia pensare, Richard Linklater rimane uno degli autori più strani e non omologabili del contemporaneo cinema americano. Piagato da una sfortuna colossale con agenti e distributori (che immaginano per i suoi film una strategia fallimentare dopo l’altra), troppo poco convenzionalmente «americano» per l’Europa e troppo europeo per gli Usa, il cinefilissimo autore texano ha ormai costruito un’opera che porta in sè molto più mistero e ambizione di quanto il tono sommesso/dimesso dei suoi film parrebbe dimostrare. Se si eccettua il grosso successo di School of Rock (2003, con Jack Black più Belushi...