Finalmente ce l’ha fatta il cda del Piccolo Teatro di Milano a nominare il nuovo direttore, destinato a succedere a Sergio Escobar che per più di 20 anni aveva retto l’istituzione fondata da Giorgio Strehler e Paolo Grassi. Il prescelto è Claudio Longhi, finora direttore di Emilia Romagna Teatro (dove con quella sostituzione si riaprirà il balletto e la rincorsa degli aspiranti, in una regione dove dominus assoluto è il Pd con le sue fazioni).

La votazione di ieri pomeriggio rimane misteriosa sul conteggio dei voti (almeno dallo stringato comunicato stampa), perché la telenovela si era trascinata tra selezioni alla grande seguite da bocciature totali, tanto che lo stesso Longhi, che si era candidato in un primo momento, aveva deciso di ritirarsi per essere ora ripescato e nominato.

Ma il cda, dove siedono i rappresentanti dei sovventori del teatro (in misura di squilibrata rappresentatività rispetto ai contributi erogati), da comune a ministero a regione e altri ancora, è rimasto a lungo bloccato dall’opposizione dei rappresentanti della Regione Lombardia (probabilmente in quota Lega come l’ormai notissimo presidente Fontana) che si sono opposti marinando come scolaretti le sedute. Facendo sapere di preferire un altro nome (l’attuale sovrintendente del Dramma Antico di Siracusa, Antonio Calbi), e disertando le convocazioni, hanno reso impossibile una nomina qualsiasi. L’ostacolo è stato aggirato dall’intraprendentissimo (almeno in questa occasione) presidente del cda Carrubba, che ha ottenuto la nomina estemporanea di due nuovi membri «per chiara fama» nel cda.

Che sono per davvero persone autorevoli e di eccellente qualità professionale (Mimma Guastoni è stata presidente di Rai Trade, dopo aver animato per lungo tempo le edizioni Ricordi), ma certo si son trovati in una posizione tanto scomoda quanto «obbligata». Era stato meno intraprendente, il presidente Carrubba, quando assessore alla cultura del comune di Milano, abbandonò sul palco Harold Pinter, cui aveva appena consegnato l’Ambrogino d’oro. Ma Pinter aveva cominciato i ringraziamenti attaccando l’imperialismo Usa nelle sanguinose guerre del Golfo di quegli anni… Ora si aspettano i programmi direzionali di Longhi, che alterna per altro gli studi ponderosi sul teatro a regie poco convenzionali. Sarà davvero interessante dove vorrà condurre la portaerei del Piccolo.