Che sia per il sole, o per le piogge improvvise causate dal clima volubile dell’ex colonia, a Hong Kong è un classico uscire di casa, portandosi sempre un ombrello. Se poi scatta la protesta e bisogna difendersi dagli spray urticanti o dai manganelli della polizia, ecco che l’ombrello diventa ben presto il simbolo della mobilitazione. I loghi dell’«umbrella revolution» cominciano a spuntare on line, a getto continuo. Ne ha lanciato uno anche Ai Weiwei, su Twitter. Ombrelli che ricalcano la bandiera di Hong Kong e tengono a debita distanza alcune stelline: un riferimento neanche troppo velato alla Cina. Nell’era della...