Non ci fu concorso esterno in associazione mafiosa, ma voto di scambio. Con questo verdetto, e la condanna a due anni di reclusione, la terza sezione della Corte d’appello di Catania ha prosciolto dall’accusa più grave l’ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, fondatore del movimento per l’autonomia (Mpa) e grande protagonista politico dopo la caduta di Totò Cuffaro.

La sentenza, emessa dopo quattro ore di camera di consiglio, ‘declassa’ la decisione del gup, Marina Rizzo, che in primo grado aveva condannato Lombardo a sei anni e otto mesi, imputandogli anche il concorso esterno. Il sostituto procuratore generale Sabrina Gambino e il pm Agata Santonocito avevano chiesto in appello un aggravamento della condanna di primo grado (a 7 anni e 8 mesi) contestando al politico anche il reato elettorale.