Nonostante sia iniziata ciò che il governo ha definito fase 2 «non abbiamo visto in Lombardia una strategia sull’applicazione delle tre T dettate dall’Oms: testare, tracciare, trattate; non abbiamo visto indicazioni, formative e non punitive, per entrare nella fase 2 in sicurezza nello spazio pubblico e soprattutto negli spazi di lavoro, con indicazioni chiare su prevenzione e distanziamento fisico» dice Francesca Coin, una delle creatrici della campagna «ora a casa restateci voi», nata dal mondo accademico, culturale, e artistico per analizzare gli errori della gestione dell’emergenza in Lombardia. Coin rimarca «non abbiamo letto di sostanziali e strutturali investimenti per ricostruire ciò che in Lombardia è mancato e che ha provocato una mortalità 5 volte superiore alla media nazionale, ovvero, la presenza di una forte e capillare medicina territoriale».

La campagna è stata lanciata domenica alle 10 del mattino ed è rimbalzata sulle pagine social di migliaia di utenti. L’obiettivo dell’iniziativa, dice Maddalena Fragnito, è «dare spazio alle richieste e rivendicazioni che arrivano del settore pubblico sanitario, ovvero quei soggetti che hanno preso parola in questi mesi denunciando gli errori e suggerendo preziose strategie per affrontare la pandemia. Ci affianchiamo ai lavoratori e alle lavoratrici che sono stati definiti essenziali e che però sembra non abbiano avuto voce in capitolo nella fase 1 e neanche nelle decisioni sanitarie delicate che dobbiamo velocemente mettere in campo per la fase 2».

La scelta del nome della campagna tradisce, anche, la richiesta di dimissioni per i vertici della Regione e li responsabilizza della catastrofe sanitaria. In 13 grafici, pubblicati sulla pagina facebook, si ripercorrono le roboanti dichiarazioni dei rappresentati lombardi che vengono messe a confronto con la tragica realtà, il tutto accompagnato da un testo, che si può sottoscrivere mandando una mail, che denuncia non solo l’operato dell’attuale gestione della regione ma anche il “sistema lombardia” nel suo insieme.

L’iniziativa si somma ad altre già attive in Lombardia. Tra le altre vi è quella della rete “Milano 2030” che chiede il commissariamento della Regione. Francesca Rossi, altra animatrice di #OraACasaRestateciVoi ricorda che «la campagna gioca proprio sul paradosso esistente tra dichiarazioni e realtà. Da una parte, governatori che si sono dimostrati incapaci di gestire tecnicamente un’emergenza, di cui riportiamo alcune frasi emblematiche che evidenziano l’impreparazione di fondo e probabilmente anche l’impossibilità strutturale di agire diversamente, date le condizioni specifiche di un servizio sanitario pubblico lombardo smantellato negli ultimi 25 anni. Dall’altra, i numeri, gli errori strategici, le bugie, i tentativi di occultamento, come il dramma delle Rsa o degli ospedali trasformati in covi infettivi».