In una giornata di primavera l’archeologo Sir Leonard Woolley, che stava indagando dal 1936 nello Hatay turco il sito di Tell Atchana, l’antica città di Alalakh, riportò alla luce, sotto il pavimento di un annesso del tempio di Ishtar, una statua di magnesite bianca alta 1,06 metri, la quale mostrava un uomo seduto con grandi occhi, lunga barba e una mano sul cuore. Una lunga iscrizione cuneiforme avvolgeva tutta la statua. Era il 21 maggio 1939. L’archeologo britannico, eccitato dalla scoperta, scrisse in un dispaccio con toni entusiastici: «Una fossa di immondizia presso il tempio ci ha sorpreso molto. Da...