Una vena sapienziale, è stato detto, attraversa la poesia di Angelo Gaccione, figura importante del nostro panorama culturale, una tensione etica prossima al proverbio; e questo è quanto mai vero nella sua ultima, recentissima raccolta, Spore (Interlinea, pp. 88, euro 12) introdotta da due brevi ma precisi e partecipati testi di Alessandro Zaccuri e Lella Costa. Zaccuri definisce quello allestito da Gaccione «un teatro sacro e profano assieme»: un teatro nel quale «non c’è figura e non c’è situazione che non venga presa ’per il verso giusto’, con effetti di straniamento che sconfinano non di rado nella rivelazione». Molta vita,...