I circoli del cinema andrebbero inseriti nella lista del patrimonio Unesco. Oltre a nutrire l’amore per la settima arte, sono frequentati da una popolazione variegata e meritevole di osservazione. Nei giorni scorsi ho rivisto Akadimia Platonos, film del regista greco Filippos Tsitos e, fra l’altro, premiato a Locarno nel 2009 per la miglior interpretazione maschile di Antonis Kafetzopoulos. La proiezione era organizzata dal circolo del cinema di Locarno e inserita nel ciclo «Fare la differenza. Sentieri cinematografici nei boschi dell’identità plurale». Il film narra in modo amaramente ironico l’insensatezza dei confini identitari. Una bizzarra vecchietta di Atene un giorno crede...