Nel frullatutto che è il Torino Film Festival numero 33 – duecento titoli sbandierati con orgoglio bulimico sulla riga delle primissime edizioni del Festival di Roma che l’originale ha abbandonato (per fortuna) da tempo, i film finiscono per perdersi nei rivoli delle sezioni (e sotto). La bulimia infatti, e lo sappiamo, è una malattia seria. E Torino non è Berlino, che pare il modello di riferimento, pure se recitava secoli fa un film (di Vincenzo Badolisani) I ragazzi di Torino sognano Tokyo e vanno e a Berlino. Oggi quei ragazzi saranno invecchiati, e i tempi anche festivalieri sono altri. Senza...