E’ diventata subito un caso nazionale la rivolta di un gruppo di teenager contro le forze dell’ordine, dopo che durante un controllo anti-assembramento un 17enne senza mascherina era stato fermato dalla polizia municipale. “Esprimo la ferma condanna per l’aggressione da parte di alcuni giovani dei Carabinieri e Vigili urbani impegnati in un controllo anti-assembramento ieri pomeriggio a Livorno”, ha fatto sapere la titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, ribadendo “l’apprezzamento e la gratitudine nei riguardi del personale delle forze di polizia, delle polizie locali e dei militari, che stanno operando con grande equilibrio per la tutela della salute pubblica”.
“Quanto accaduto in piazza Attias è intollerabile, inqualificabile”. A raccontare cosa era successo poche ore prima è stato il sindaco Luca Salvetti, storico giornalista di Telegranducato, che alla sua emittente ha spiegato: “Un ragazzo senza mascherina è stato intercettato, e dopo che gli è stato intimato di indossarla, attorno a carabinieri e polizia municipale si è portato un gruppo nutrito di giovani che hanno cominciato a prendere di mira gli agenti. Due di loro sono stati refertati al pronto soccorso, ma per fortuna stanno bene”.
Le prime indagini hanno portato alla denuncia del 17enne per oltraggio, aggressione, danneggiamenti e rifiuto di fornire le proprie generalità. Gli investigatori stanno visionando i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per rintracciare anche gli altri responsabili della rivolta, che ha visto protagonisti attivi almeno una decina di ragazzi, insieme ad oltre cinquanta tra amici e conoscenti ad assistere alla scena. “Questa reazione contro le forze dell’ordine, che stavano solamente facendo il proprio lavoro, non è tollerabile e ci deve far riflettere su che atteggiamento tenere in vista del prossimo fine settimana”, ha aggiunto il sindaco Salvetti. Che al tempo stesso ha osservato come chiudere vie o piazze non risolva il problema. “In quel caso verrebbero creati dei varchi ai quali si presenterebbero sia i residenti che chi ha prenotato in un ristorante della zona. Ma siamo sicuri che chi entra in quel quartiere poi vada veramente dove ha detto? E come dovremmo comportarci se ha detto una cosa non vera? Un’organizzazione del genere richiede un grande coinvolgimento di tutto il personale in servizio”.
Va da sé che sulla vicenda la destra è andata all’attacco. Da parte sua Lamorgese si è appellata al senso civico, oggi più che mai necessario: “Occorre la collaborazione di tutti – puntualizza la titolare del Viminale – in una fase delicata per il nostro Paese che può essere superata solo con comportamenti individuali e collettivi di grande responsabilità, mostrando il doveroso rispetto nei riguardi di chi lavora a servizio dei cittadini”.