Essere i ragazzi degli Anni Sessanta e Settanta forse non era facile nell’Italia della canzone. Una generazione numerosa di cantanti ventenni, o poco più, affascinata dalla musica che veniva dall’estero e ossessionata dalla traduzione in italiano di successi planetari in inglese (non c’era internet, pochissimi italiani capivano l’inglese e il pubblico sapeva poco). Little Tony, ciuffo e abiti come Elvis Presley che invece di Devil in Disguise cantava Cuore Matto, Bobby Solo con la sua Lacrima sul viso e il mascara sulle ciglia, la prima Mina dopo Baby Gate e Ornella Vanoni dopo la Mala, o Rita Pavone che sostituisce...