Strisciando, camminando, saltando e correndo attraverso una notte che non si estingue mai, dove la rara luce è solo artificiale e ferisce, strazia non solo gli occhi ma ciò che c’è dietro, annichilendolo. Non siamo soli, tuttavia, in tanto grigio-nero squallore ci accompagna una bambina già conosciuta e impersonata chiamata Six, con il suo impermeabile giallo da vittima di Pennywise; talvolta ella ci aiuta, altre aiutiamo lei, tendendole una mano sull’abisso come già facemmo con la lucente Yorda nelle vuote vastità alla De Chirico di Ico. Poi ci sono innumerevoli ossessive presenze ostili, parodie di paure mai sopite che mantengono,...