Castelli di qua, castelli di là, cocchieri di su, maggiordomi di giù, e gioielli, e cappellini, e cani, e cavalli, e caccie alle volpi, per non parlare della pletora di duchi e duchesse, principini e principinesse che gli si deve pure spremere il dentifricio… insomma, a bocce ferme e bara chiusa, una domanda sorge spontanea: ma ‘sta benedetta monarchia, ai contribuenti britannici, quanto gli costa? Certo, Elisabetta stava all’UK come lo zio Sam agli Usa, ma sopravvissuti a sette guerre di religione e due guerre mondiali, siamo sicuri che ora gli Stuart sopravviveranno a quel babbasone di Carlo che non gli puoi dare in mano una penna stilografica figuriamoci una nazione? Questo il pietoso stato della MONARCHIA costituzionale inglese che sta letteralmente con un piede nella fossa. E la nostra DEMOCRAZIA repubblicana? Quella, nella fossa, i piedi li tiene tutti e due. Benvenute allora nuove istituzioni, come la DEMOCRATURA di Orban sogno nel cassetto della Meloni, o il CLEPTOPRINCIPATO di Mohammed Bin Salman meta di Renzi in caso di fuga all’estero. Ma sul come picconare quel che resta della nostra Costituzione, anche agli altri cari leader, le idee non mancano. Berlusconi, deluso dall’ipotesi GNOCCOCRAZIA (una vita per la gnocca per vedere Gelmini e Carfagna andare con quel ciccione di Calenda) sogna ora il MUMMIO-PRESIDENZIALISMO: vorrebbe cioè farsi imbalsamare da vivo per andare al Quirinale e restarci in eterno. SEMI-CAMALEONTISMO: gettata la pochette alle ortiche insieme al Conte 1 dove obbediva alla Lega, e buttata al secchio la cravatta insieme al Conte 2 dove obbediva al PD, un descamisado Giuseppi riscrive ora la Costituzione in chiave trasformista sotto dettatura stavolta, non più di Rocco Casalino ma di Arturo Brachetti (vi state chiedendo perché solo «semi» e non del tutto? Bè, metti che cambiasse il vento…).

PERDI-ARCHIA: ovvero, tutto il potere ai perdenti: su questo cavallo Letta si gioca tutto, sperando ovviamente che il cavallo arrivi ultimo. GORDOCRAZIA: asfaltato da «Yo soy Giorgia» che pesa sì elettoralmente, ma fisicamente è peso piuma, Salvini vuole per la Costituzione ben altro Articolo Uno, e cioè: «l’Italia è una Repubblica fondata sulla panza», norma ad personam che riaprirebbe i giochi per Palazzo Chigi. DEMACRAZIA: dopo aver, da sindaco di Napoli, rimpastato la sua giunta 36 volte, De Magistris punterebbe a migliorare il suo record personale rimpastando la sua eventuale squadra di governo, almeno 37 volte.