Sciopero generale oggi in Portogallo. I sindacati si mobilitano contro l’austerity imposta dal governo e dalla «troika», per la difesa della Costituzione e dei diritti sociali da essa garantiti. I lavoratori di tutti i settori si fermeranno per 24 ore. «Occupazione, salari, diritti, contrattazione collettiva, welfare e servizi pubblici» le parole d’ordine della protesta. I manifestanti si sono dati appuntamento per una manifestazione nazionale nel centro di Lisbona, a partire dalle 14,30. «Abbiamo oltre 1,5 milioni di disoccupati – spiegano gli organizzatori – È un problema che, insieme alla precarietà, riguarda tutte le famiglie. La produzione della ricchezza è scesa a livelli inferiori rispetto all’ingresso del Paese nell’euro. Il deficit non diminuisce e il debito non arresta la sua corsa: secondo l’Ocse, l’aggravamento dei principali indicatori economici ci porterà al 132% di debito rispetto al Pil, nel 2014. Due anni dopo l’applicazione del “memorandum” imposto dalla comunità internazionale, il Portogallo è devastato economicamente e socialmente». «Tanti sacrifici imposti ai lavoratori e alla popolazione – continuano i sindacati – non hanno portato alcun beneficio: il governo Psd-Cds-Pp non ha saputo mettere in atto soluzioni efficaci e in questo modo fa più male che bene al nostro paese. Il Presidente della Repubblica ha il dovere politico e morale di chiedere le dimissioni del governo e indire le elezioni anticipate, rispettando il dettato della Costituzione e la volontà del popolo che riempie le strade».