L’ironia e la dolcezza di Giorgio
La lettera Il papà di Giorgio ci scrive
La lettera Il papà di Giorgio ci scrive
Mi ha commosso che «il manifesto» abbia dato così ampio rilievo all’affetto e alla stima profonda verso Giorgio. Come suo papà non posso che ringraziare tutti quanti per questi ricordi caldi e luminosi, che mi danno l’illusione di un protrarsi della sua vita in tanti cuori, oltre al mio, a quello di Karen e dei suoi cari.
Per me questo unico figlio è stato un autentico e duraturo amore, basato tutto sulle sue qualità, tra cui – come qualcuno ha scritto – mi ha sempre incantato l’incontro tra ironia e dolcezza. Ironia, mai sarcasmo.
Ma ironia anche nei confronti di fedi assolute, politiche e non, e soprattutto di cattive ‘incarnazioni’ delle stesse; e dolcezza persino nel tono della voce e dei gesti, anche di fronte alle difficoltà o alle aggressioni. Ho potuto vedere che anche l’atto supremo ha lasciato nel suo volto e nel suo sguardo un grande sorriso.
Forse una persona così è troppo debole di fronte alla vita. E non gli sarebbe servito a molto sapere che «non si potesse non volergli bene», come mi scrivono. Si sarebbe meravigliato, persino, di aver lasciato – come ha lasciato – un segno così profondo. In me un baratro immenso e vuoto. Vi abbraccio.
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