Controcanto Collettivo è innanzitutto un gruppo di amici, che da qualche anno fanno teatro ad Albano Laziale, subito fuori Roma (una loro personale di tre spettacoli è in programma all’Elfo di Milano la seconda settimana di marzo).

ORA, dopo il recital cantato Sempre domenica e il bruciante Settanta volte sette sul tema del perdono, ha presentato (al teatro Quarticciolo) il suo terzo lavoro, Salto di specie. Con leggerezza puntuta, se così si può dire, affronta ogni volta temi importanti di convivenza civile, attingendo alle esperienze quotidiane, di lavoro e di vita, assai ben formalizzate dietro una semplicità di metodo. La vicenda narrata in Salto di specie è il sentimento che cambia nei confronti della vita, e non solo quella umana. Chi per mestiere fa l’autotrasportatore di animali verso il macello, può entrare in crisi forte perché, assediato da una vicina pittimosa finirà per affezionarsi (e conoscere e apprezzare) la cagnolina di lei, che gliela affida nelle sue assenze. Detta così suona solo comica, e invece in scena c’è un bel processo di maturazione e di cambio di posizione rispetto alla vita. Anche a costo di rinunciare al lavoro e alle sicurezze conquistate. Molto bravi gli attori, a cominciare dalla autrice e regista Clara Sancricca.