Il titolo dello spettacolo, Inferno, non nasce dalla profluvie di «riletture» dantesche, ci tiene a precisare l’autore Roberto Castello (un pezzo di storia della nuova danza italiana, dal gruppo di Carolyn Carlson alla Fenice alla fondazione di Sosta Palmizi, e alla creazione di Aldes, crocevia di linguaggi diversi). Ha debuttato in questi giorni all’India (per Romaeuropa) con la sua ultima creazione, coreografia aggressiva e coinvolgente che da qualche posa di ebetudine stuporosa passa via via a visioni aggressive e di puro piacere (la fatica fisica è tangibile quanto efficace). Quell’Inferno diviene quasi una scelta di vita, e della vitalità e del piacere. Ritmi (di Marco Zanotti) e immagini (anche in 3D) accompagnano questa ascesa agli inferi, col partecipato coinvolgimento emotivo del pubblico alla fatica degli indomiti performer (sette in tutto, due uomini e quattro donne, capitanati, nelle loro smaglianti tenute, da Ilenia Romano).