L’impiccione 51/. I sette manager
1° GIORNO DALLA CONSEGNA DEGLI ARTICOLI DI IMPEACHMENT AL SENATO. La Camera ha votato per inviare al Senato gli articoli di impeachment contro Trump, adottandoli formalmente e approvando i manager […]
1° GIORNO DALLA CONSEGNA DEGLI ARTICOLI DI IMPEACHMENT AL SENATO. La Camera ha votato per inviare al Senato gli articoli di impeachment contro Trump, adottandoli formalmente e approvando i manager […]
1° GIORNO DALLA CONSEGNA DEGLI ARTICOLI DI IMPEACHMENT AL SENATO.
La Camera ha votato per inviare al Senato gli articoli di impeachment contro Trump, adottandoli formalmente e approvando i manager che fungeranno da pubblici ministeri nel processo. In una giornata piena di coreografici simbolismi il processo di impeachment ha avuto inizio.
LA COREOGRAFIA DELL’IMPEACHMENT
Non si può dire che in Usa quando il momento è solenne, ciò non venga sottolineato dalla forma.
Dopo la firma degli articoli da parte della speaker della Camera Nancy Pelosi, durante la cosiddetta “cerimonia della stesura definitiva”, i sette dirigenti, tutti membri della Camera, hanno portato gli articoli in una custodia di pelle attraverso il Campidoglio fino al Senato, in una processione trasmessa in diretta televisiva. Arrivati al Senato, un commesso della Camera ha annunciato un “messaggio” da parte dei deputati, dopodiché ha annunciato il voto adottato per gli articoli.
Un funzionario del Senato ha quindi marciato verso Chuck Grassley, presidente pro tempore, per consegnare formalmente gli articoli. Mitch McConnell, leader della maggioranza al Senato, è salito per annunciare la serie di risoluzioni che costituiscono i primi passi del processo, il quale inizierà ufficialmente oggi ma che non entrerà davvero nel vivo prima di martedì prossimo. Chiaramente quella seguita è una prassi antica, raccontata sui social media.
Sul suo canale Instagram Nancy Pelosi ha pubblicato un breve video del suo discorso dove dichiara che “Il presidente ha avuto l’impeachment e questo è per sempre. Lui è stato frivolo con la Costituzione, il Senato non dovrebbe esserlo”. Con queste frasi Pelosi riaffonda la lama nella ferita aperta di Trump, furioso perché la sua presidenza resterà segnata da questo evento. Pelosi lo ha colpito in ciò che Trump ha di più caro, la sua immagine. Trump, su Twitter, ha passato la giornata a raccontare di un’altra firma, la sua, quella apportata alla fase uno dell’accordo commerciale con la Cina, come se nulla stesse accadendo al Congresso.
I SETTE MANAGER
Il gruppo di sette manager scelti da Pelosi è variegato, include diversi avvocati, un ex capo della polizia, tre donne, due afroamericani e una latino-americana. Ci sono nomi familiari e ovvi come i presidenti delle Commissioni di Intelligence e Giustizia della Camera, Adam Schiff e Jerry Nadler, ma anche figure coinvolte nel lavoro del comitato democratico seppure con una presenza televisiva meno visibile.
Pelosi ha sorpreso accogliendo alcuni nuovi deputati che rappresentano l’onda elettorale composta da politici nuovi e agguerriti che nel 2018 hanno restituito la Camera ai Democratici. La speaker ha affermato di aver cercato gli oratori migliori per “enfasi e livello di comfort in aula”.
Tra questi spicca Hakeem Jeffries di New York. Per molti sarà il successore di Pelosi come speaker della Camera. Jeffries è anche uno degli oratori più abili del partito, durante l’impeachment probabilmente citerà la Bibbia, come fa dagli anni ’90 nei suoi testi hip-hop. I momenti solenni non sono terminati. Oggi, verso mezzogiorno, i sette dirigenti della Camera entreranno al Senato e leggeranno ad alta voce gli articoli di impeachment. Poco dopo, il giudice capo della Corte Suprema John Roberts andrà dalla Corte Suprema al Senato, dove presiederà il processo.
Il senatore Grassley presterà a Roberts giuramento di “giustizia imparziale”, così come faranno dopo di lui tutti e 100 i senatori. A questo punto le regole del Senato impongono che Trump debba essere convocato e che abbia il tempo di rispondere alle accuse contro di lui. Molto probabilmente la sua risposta arriverà in forma scritta e potrebbe richiedere diversi giorni. Il Senato dovrebbe poi sciogliersi per il fine settimana per ricongiungersi martedì prossimo, quando il processo inizierà sul serio
NUOVE PROVE CONTRO TRUMP
Sono arrivate ai media nuove prove diffuse dalla Camera, che offrono dettagli inediti sugli sforzi dell’avvocato di Trump, Rudy Giuliani, e dei suoi associati, per agevolare Trump in Ucraina. Inclusi messaggi di testo in cui si suggeriva di monitorare i movimenti dell’ambasciatore Usa a Kiev, Marie Yovanovitch.
Il nuovo materiale compromettente contiene anche una lettera di Giuliani in cui chiede, con “conoscenza e consenso” di Trump, un incontro con il presidente dell’Ucraina. I democratici che hanno guidato l’indagine sull’impeachment della Camera hanno affermato che i nuovi documenti sottolineano la necessità per i senatori di richiedere ulteriori testimoni al processo. I documenti, hanno affermato in una nota, “dimostrano che ci sono più prove rilevanti per lo schema del presidente, ma queste sono state nascoste dal presidente stesso”.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento