Una spia nordcoreana, che da dieci anni vive a Seul, improvvisamente viene richiamata in patria. La notizia è drammatica per il protagonista del romanzo, perché rimette in circolo la memoria: l’infanzia in Corea del Nord, l’università a Seul, le proteste e l’incontro con la sua futura moglie, nella Corea degli anni 80. Nonostante la vita rassegnata e noiosa che la spia conduce nell’attuale e individualista Corea del Sud, Pyongyang è un lontano ricordo, che si riverbera sul presente attraverso paure e incomunicabilità. L’individualismo dell’attuale società sudcoreana è uno schiaffo in faccia ai protagonisti, presi dall’ansia di ritagliarsi un posto morale...