La Liguria prova a vendere i suoi «tesori» sul mercato russo. E secondo quanto trapela da piazza De Ferrari (il governatore della Liguria Claudio Burlando illustrerà oggi in una conferenza stampa l’esito della missione) l’interesse da parte di magnati e banche della Federazione non è mancato. Il bando è stato pubblicato il 2 dicembre e ci sarà tempo fino al 21 febbraio per capire se l’interesse si trasformerà in affari. La missione della Liguria in Russia nasce per rilanciare il turismo in uno dei principati mercati d’interesse. E ora, sul tavolo del business la Regione ci mette un piatto particolarmente allettante, quello immobiliare.

Trentatré fabbricati, oltre a terreni sparsi in tutta la regione e collocati in zone ad alto potenziale turistico. Il pacchetto completo vale 116 milioni di euro e l’obiettivo della Regione è vendere in blocco. In gran parte, si tratta di ex ospedali di cui una delibera regionale del 2011 aveva imposto la cessione da parte delle aziende sanitarie al braccio immobiliare della Regione, cioè Arte, per metterli in vendita e tentare di ripianare il buco della sanità.

Tra i gioielli ci sono i 5.700 mq dell’ex ospedale di Santa Margherita ligure che vale 24 milioni di euro. C’è l’ex padiglione Barellai di Costarainera in provincia di Imperia: un edificio immerso nel verde e a picco sul mare (11 milioni e 400 mila euro il prezzo base). A Savona si vende Villa Zanelli, una dei più significativi esempi di liberty in Liguria, al prezzo di 5 milioni; a Sarzana per lo stesso prezzo si vende l’ex Colonia Olivetti, mastodontico edificio razionalista realizzato nel 1937, immerso nella pineta e pochi metri dal mare.

Alberghi o residenze, le destinazioni d’uso sono già definite ma sui dettagli si potrà trattare venendo incontro alle esigenze dei compratori. A Genova il bene per eccellenza è l’ex manicomio di Quarto che, dopo un lungo braccio di ferro con il Comune per ottenere il mantenimento dei servizi pubblici all’interno (strutture che ospitano pazienti psichiatrici, disabili e un centro per i disturbi alimentari) sarà venduto solo in parte: 13 dei 24 padiglioni resteranno pubblici, mentre quelli a bando diventeranno case. Il valore complessivo è di 36 milioni di euro.

Il governatore Burlando, l’assessore al Turismo Angelo Berlangieri e il presidente di Liguria International Franco Aprile hanno incontrato una settantina fra rappresentanti di banche, imprese industriali e finanziarie. Con loro c’era Confindustria, perché anche i privati hanno esigenze di fare affari e, soprattutto in tempi di crisi, cercano partner per operazioni immobiliari che valgono un altro centone.

Dalla risistemazione delle ex Colonie di Celle ligure, alla valorizzazione della Lames di Chiavari, dal Lido Palace di Santa Margherita Ligure fino alla Villa di Renzo Piano, a Pegli. La mega cartolarizzazione per la Liguria non è una novità. Una prima operazione simile era stata realizzata nel 2007: 203 i milioni incassati dal bando vinto da Fintecna che sconfisse il gruppo Malacalza. Ora ci risiamo, ma nel frattempo è arrivata la crisi del mattone e i soldi bisogna cercarli all’estero. Questa cartolarizzazione, fatta d’accordo con i Comuni, ha consentito di evitare un incremento di Irap e Irpef – spiega l’assessore regionale al Bilancio Sergio Rossetti – che sarebbe stato insostenibile . Non faremo altre operazioni di questo tipo, ma questa volta era quasi una scelta obbligata per completare il quadro di risparmio sulla sanità imposto dalla spending review».

Se la parte immobiliare è ancora da concretizzare, su quella turistica le cose sono andate più che bene: «La Liguria è la quarta regione per presenze russe – dice l’assessore Berlangieri, appena tornato da Mosca – e quest’anno l’incremento è stato del 50%. Abbiamo incontrato molti operatori e messo in campo progetti per il 2014, anno del turismo incrociato Italia-Russia». E sulla cartolarizzazione Berlangeri non ha dubbi: «Il successo della Canarie è cominciato quando i tedeschi andarono a investire lì per costruirci alberghi. Se i miliardari russi facessero lo stesso in Liguria, dal punto di vista turistico, non potremmo che esserne felici».