«Libertà di coscienza, ma il Pd è per le adozioni»
Unioni civili Micaela Campana: «Non faremo passi indietro rispetto a diritti attesi da più di trent’anni. Le destre? Strumentalizzano i cattolici»
Unioni civili Micaela Campana: «Non faremo passi indietro rispetto a diritti attesi da più di trent’anni. Le destre? Strumentalizzano i cattolici»
Mancano ormai tre settimane al 26 gennaio, giorno in cui al senato comincerà la discutere del ddl Cirinnà sulle unioni civili e dall’interno del Pd continuano ad arrivare voci contrastanti sulla posizione del partito per quanto riguarda le stepchild adotion, la possibilità in una coppia omosessuale di adottare il figlio biologico del partner. Possibilità sulla quale i cattolici del Pd fanno resistenza insieme a Ncd, Lega e una parte di Fi. «Lasceremo libertà di coscienza», ha ribadito ieri Matteo Renzi senza però sbilanciarsi, contrariamente a quanto fatto in passato – sul punto più spinoso. Una cosa è comunque è certa, ha ricordato il premier: «Il momento di trarre le fila e concludere è ormai venuto». E’ davvero così onorevole Micaela Campana? A che punto siamo della discussione? «E’ vero nel partito è in atto una discussione e va rispettata», rispnde la responsabile Diritti del Pd. «Ho istituito una commissione composta da cinque senatori e sei deputati per studiare il testo e fare in modo che una volta approvato al Senato il ddl Cirinnà possa essere licenziato velocemente dalla camera senza dover ritornare a palazzo Madama, dove i numeri non ci sono amici. La decisione sul voto però spetta ai gruppi. E ci sarà, perché è vero che il Pd lascerà i propri parlamentari liberi di votare secondo coscienza, ma un’indicazione la darà e anche chiaramente. E a oggi l’indicazione è che il testo depositato, con le stepchild adoption, resta così com’è. Un modo per rispondere anche alle sentenze europee e italiane. Ripeto, siamo pronti a discutere, quello che non siamo disposti a fare è retrocedere sul tema dei diritti nei confronti di chi li aspetta da trent’anni. Dei diritti ma anche dei doveri, perché specialmente quando si parla di adozioni, in questo caso di stepchild adoption, rivendichiamo di non voler retrocedere neanche per quanto riguarda i doveri che chi decide di fare il genitore ha nei confronti di minori già esistenti. Altre forme di tutela delle quali ho sentito parlare in questi giorni, come l’affido rafforzato, si pongono al di sotto delle tutele minime garantite al bambino dalla stepchild adoption, seppure con tutti i suoi limiti. Attualmente l’affido anche per gli eterosessuali è un istituto precario, in cui il bambino è soggetto a una revoca da parte di terzi, che possono essere la magistratura o i servizi sociali. Ma può anche accadere qualcosa al genitore biologico e il minore non avrà nessun tipo di tutela. Di fatto creeremmo degli orfani per mano dello Stato.
Il premier ha ribadito che verrà lasciata libertà di coscienza e probabilmente ci sarà il voto segreto. Non temete qualche imboscata?
Spero che tutti quanti nel segreto dell’urna sceglieranno come legislatori di fare una buona legge senza cedere a tatticismi politici. Questa è una legge che riguarda tutti gli italiani e non una minoranza come spesso si pensa. Dobbiamo togliere la parola discriminazione che ancora oggi, sul tema dei diritti civili, è legata all’Italia avviandoci su un percorso più europeo e mondiale. Concordo con Hillary Clinton quando dice che la nuova frontiera dei diritti umani sono i diritti civili.
Quanti sono i senatori Pd contrari alla stepchild adoption? Si dice una ventina
Non c’è mai stato un voto ma anche su questo vorrei sfatare tante leggende che leggo su giornali. Quando il Pd ha chiesto ai propri senatori di ritirare gli emendamenti al testo e intraprendere un percorso di gruppo, questo è successo. Significa che c’è una volontà univoca di dotare il paese di una legge. Non ci sono spaccature. C’è una discussione solo sull’articolo 5 che vede alcuni senatori che più volte hanno chiesto un aumento di riflessione. E io utilizzerò tutto il mio tempo per far si che la legge venga votata dalla maggioranza più estesa del parlamento.
Anche a costo di una mediazione al ribasso?
No, voglio dire che utilizzeremo tutto il tempo necessario per migliorare questa legge senza cedere rispetto al tema dei diritti civili e sociali che sono contenuti nella stessa.
C’è il rischio che il ddl Cirinnà slitti nuovamente a dopo l’approvazione delle riforma del senato?
Ricordo che abbiamo votato il testo base venti giorni prima delle elezioni amministrative a fine marzo dell’anno corso. Questo significa che se il Pd avesse voluto avere una libertà per mantenere i confini della maggioranza di governo non avrebbe fatto quello che ha fatto in questi anni con azioni chiare e nette. Penso che l’inizio della discussione al senato verrà mantenuto e alla camera cercheremo di approvare la legge il più presto possibile, anche perché bisogna dare una risposta a tutti quei sindaci che stanno istituendo in maniera autonoma i registi delle unioni civili.
Centrodestra e cattolici si stanno mobilitando contro le stepchild adoption, che considerano una strada per arrivare alla gestazione per altri. Si parla di un nuovo Family Day per bloccare la legge.
Sono una persona cattolica, ma devo dire che utilizzare i percorsi dei credenti per questioni che riguardano il paese mi fa male. E mi fa ancora più male pensare che qualche partito strumentalizzi tante persone per scendere i piazza non per rivendicare dei diritti, come è giusto, ma per toglierne ad altri. Il Pd non lo farà mai, non metterà mai una piazza contro un’altra, chi vuole vedere riconosciuti i propri diritti contro chi non li vuole. Chi conosce il disegno di legge Cirinnà o ha voglia di leggerlo vedrà che non c’è scritto nulla sulla gestazione per altri, che in Italia rimane vietata.
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