Nel succedersi di letture e interpretazioni che dalla fine dell’Ottocento investono la fortuna critica di Botticelli e in particolare della sua Primavera, un capitolo a sé è costituito dal primo tentativo di censimento e identificazione delle specie floreali disseminate nel dipinto con un protagonismo pressoché inedito. Per misurarne poi la distribuzione e il rilievo nell’evocare avvenimenti storici, idee, filosofie sottese. Opportunamente contestualizzato da Lucia Tongiorgi Tomasi, viene ora proposto da Olschki il pionieristico volume pubblicato in inglese nel 1983 dalla storica dell’arte italo-americana Mirella Levi D’Ancona, La Primavera di Botticelli. Un’interpretazione botanica, che identifica quaranta tipi di piante e un...