Nella discussione sulla moneta, Giorgio Lunghini (il manifesto, 29 settembre), si chiede, con comprensibile preoccupazione, quali potrebbero essere le conseguenze per il mondo del lavoro di una dissoluzione della moneta unica. Questa domanda non ha risposte facili. Certo, se ad abbandonare l’euro fosse un paese grande come l’Italia vi sarebbero ripercussioni sulla zona euro e fasi di instabilità finanziaria. La domanda, tuttavia, non è se l’uscita dall’euro sia una cattiva opzione, ma se sia necessariamente la peggiore. Le previsioni di quel che potrebbe avvenire non offrono risposte sicure, il ventaglio degli scenari immaginabili è ampio e gli esiti dipendono moltissimo...