Esther Kreitman Singer

€ 17,50

Bollati Boringhieri

L’uomo che vendeva diamanti

Una madre che si vergogna della tua bruttezza, ti relega nel ruolo di serva, ti nega l’istruzione che invece dà ai tuoi fratelli minori, ti costringe a un matrimonio combinato. Infine Isaac e Joshua, che offuscano con la loro celebrità le tue ambizioni letterarie. Contrariamente a ciò che verrebbe da pensare, Esther Singer diventò donna senza frustrazioni, salvata da intelligenza e ironia, poi riversate nei suoi scritti, in parte da lei stessa distrutti, in parte pubblicati tra il 1936 e il 1949. Suo capolavoro questo romanzo, ambientato alle soglie e negli anni della Prima Guerra Mondiale, tra Anversa e Londra. Protagonista, insieme al ricco commerciante di diamanti Gedaliah Berman, padre padrone di una famiglia che, salvo la moglie, considerata una nullità, è ben lontana dal rispettare i principi e gli schemi imposti. Circonda Gedaliah la comunità ebraica di Anversa, poi esule a Londra. Esther è formidabile nel descrivere con l’ironia di cui sopra quella gente unita ma divisa, maestra di apparenze, spietata nel separare i ricchi dai poveri. Le rigide vita del commerciante verranno destabilizzate prima di tutto dal ritorno del padre. E quattro righe su un pezzo di carta le demoliranno.

Roberto Tiraboschi

€ 18

edizioni e/o

La bottega dello speziale. Venetia 1118 d.C.

Seconda puntata, dopo La pietra per gli occhi, di una vicenda che mette in primo piano la Venezia delle origini: microcosmo di miserabili sospeso su palafitte, arcipelago di isole e barene fangose da cui i ricchi mercanti si tengono lontanissimi. È questo lo scenario in cui Tiraboschi apre un nuovo capitolo nella vita di Edgardo. Afflitto da una grave malformazione, quasi cieco, dopo aver dismesso l’abito religioso lo scriba ha vissuto un amore inatteso e tragico con la schiava Kallis. Ora è al servizio del nobile Grimani, la cui figlia Costanza scompare nel nulla. Il mistero è reso ancor più fitto da un farmacista nano cui Edgardo si rivolge per annullare il dolore fisico e interiore nelle droghe; da Magister Abella, il solo dottore donna a Venezia; da soffiatori di vetro, becchini prezzolati, esseri immondi che sfilano durante un carnevale; da un ambiguo mercante d’Oriente. L’indubbia bravura dell’autore poggia su una rigorosa documentazione storica; sulle descrizioni del popolo aberrante dei bassifondi; sull’intreccio complesso dei rapporti dentro palazzo Grimani; sulla capacità di creare situazioni spesso foriere di disagio, fino alla conclusione, preceduta da non pochi colpi di scena.

Carlo Pestelli

€ 9

Add editore

Bella ciao

Cominciamo parlando della piccola casa editrice nata a Torino nel 2010, che lo scorso anno ha aperto una ‘vera’ libreria nel centro della città. Add, aggiungere. Nel caso di un editore aggiungere idee, contributi, punti di vista, per costruire un catalogo che possieda una sua precisa identità. Le novità dell’autunno – inverno 2015 erano riunite sotto il titolo Radici, quelle della primavera – estate 2016 sono accomunate dal tema Incendi, intesi come passioni. Una di queste, la musica, ha generato Ziggy Stardust, di Luca Scarlini, e Caetano Veloso, di Igiaba Scego. Recente arrivo il saggio di Pestelli dedicato alla canzone che con O sole mio si divide il primato della celebrità mondiale. Piccolo formato con dentro molta sostanza, il volume è contributo importante e per diversi aspetti nuovo, alla storia di un brano di incerte origini, infiniti adattamenti e rivisitazioni, inno del lavoro e della Resistenza. Scrive Moni Ovadia nella prefazione “Con questo viaggio in una sola canzone, scopriamo le ragioni testuali, musicali e ritmiche di un successo planetario, universale”. Approfondito, spigliato, divertente sono aggettivi che ben si addicono alla Bella ciao di Pestelli.

Melanie Sadler

€14

edizioni e/o

Lo scherzo di Solimano

La vita di Javier Leonardo Borges, docente universitario in quel di Buenos Aires, scorre ogni giorno troppo uguale a se stessa. Da anni l’insegnamento è diventato routine e Javier avverte i segnali della sindrome del “trombone”. Un giorno, però, le cose prendono una piega inattesa. Studiando, con una certa svogliatezza, un manoscritto turco del XVI secolo, il professore nota qualcosa che ha dell’incredibile: la figura in mezzo ai fregi e ai decori di una pagina rappresenta senza ombra di dubbio una divinità azteca. Dall’altra parte del mondo, a Istanbul, l’accademico Hakan, amico di Borges, si prepara agli ozi estivi. La telefonata del collega lo convince a cambiare programma e, per quanto convinto che l’idea sia balzana, inizia a indagare. La Sadler, ventotto anni, esperta di storia dell’Argentina, spalanca le porte del tempo sull’harem del sultano Soleyman, dove sgomita la bella Roxelana; sulla corte dell’imperatore Montezuma e su quella di Carlo V. Tutti i sovrani regnarono nel ’500, ma qual è il nesso? Se la soluzione arriva, rimane l’interrogativo finale ‘Chissà cosa si può dare per buono di tutta questa storia. Quando i grandi di questo mondo vanno in barca, tutto va alla deriva’.

Jean Cristophe Rufin

€ 19

edizioni e/o

Globalia

Rufin, tra i fondatori di Medecins sans Frontières e ambasciatore francese in Senegal, ha pubblicato Globalia in Francia nel 2004, dunque dodici anni prima che in Italia. È una distanza di qualche rilievo se considerata guardando alla trama, dove il tema della globalizzazione, falsa democrazia che condiziona ogni aspetto dell’esistenza del singolo, risuona forte e inquietante. In un secolo non definito, Globalia è un mondo fatto di tanti mondi, che del loro passato conservano soltanto il nome. Una cupola trasparente li chiude e li “protegge” dalle Non Zone, terre di barbari senza legge. Globalia è la patria dei diritti, dell’uguaglianza, del Multifunzione per tutti; degli schermi accesi 24 ore su 24 nelle strade, nei locali, nei supermercati. Il clima è programmato: sereno costante, con piogge opportunamente distribuite. Il conteggio dell’età i segni della vecchiaia sono stati cancellati. Perché, allora, Bajkal tenta prima la fuga e poi accetta il ruolo di Nuovo Nemico, unendosi nelle Non Zone a Fresatore e alla tribù dei Decaduti? Perché Puig passa ore e ore, di nascosto, sui libri trascritti a mano? Forse perché a Globalia, quando ti licenziano, scrivono “Accelerazione di carriera”.

Qiu Xiaolong

€ 18,50

Marsilio

Il Principe Rosso

Nato a Shangai nel 1953, Xiaolong si è rifiutato di tornare in Cina dopo piazza Tiananmen, ed è rimasto negli Stati Uniti. Insegna letteratura cinese all’Università di Saint Louis. Le sue opere sono legate principalmente alle storie dell’ispettore Chen, tradotte in dodici Paesi. Chen, integerrimo e leale funzionario di stato, coltiva la passione per la poesia, e lui stesso è poeta. L’ultimo titolo, pubblicato negli States lo scorso anno, lo vede spendere parte delle vacanze per andare in visita alla tomba del padre. Sono i giorni dello Qingming, la festa dei morti. Al suo ritorno, Chen scopre di essere stato promosso, ma di fatto il nuovo ruolo lo estromette dalle inchieste giudiziarie. Nello stesso tempo, strani avvenimenti lo portano a pensare che qualcuno, tra le alte sfere, voglia ucciderlo. Inizia così un duello a distanza tra il poliziotto e i poteri forti, dove la mano armata della corruzione colpisce inermi e incolpevoli, dove pazienza e prudenza sono l’unica difesa possibile. Un giallo colmo di amarezza, spietato nel mostrare la Cina che sbandiera il comunismo per nascondere il volto di un capitalismo senza regole. Marsilio ha pubblicato anche Le poesie dell’ispettore Chen.

Edgar Hilsenrath

€ 16

Voland

Orgasmo a Mosca

Breve e formidabile prologo che getta le basi della storia e dà saggio della prosa a dir poco scomoda che caratterizza i romanzi di Hilsenrath. Nino Pepperoni, arrivato in America dalla Sicilia, è diventato un boss della mafia, imbottito di denaro. Guarda amici e nemici con un occhio solo, l’altro gliel’ha cavato distrattamente la moglie. Nino ha una figlia, Anna Maria, che millanta di essere giornalista, ma non ha mai scritto una riga. Quando compie sessantacinque anni, Pepperoni decide di andarsene in pensione. Poco prima di Natale, la sua unica erede parte per Mosca. Intervisterà, dichiara, Breznev e Kossygin. Passano i mesi, Anna Maria non torna, né risponde alla lettere del padre. Ricompare un giorno, incinta e felice. Di diventare madre? No, di aver provato per la prima volta, grazie a Sergej Mandelbaum, ebreo russo figlio di rabbino, la gioia dell’orgasmo. Sergej, inviso al KGB, non può uscire dall’Unione Sovietica. Nino si muove per far sì che Sergej convoli a nozze riparatrici. Tramite l’avvocato Slivovitz recluta Karl Schintzler, specialista in fughe dall’Est. Se non che Schnitzel… Trecento pagine di humor all’ebrea. Sesso, studiato torpiloquio, grande intelligenza narrativa.

Afonso Cruz

€ 17

LaNuovafrontiera

La bambola di Kokoschka

Se di Cruz non avete letto il precedente Gesù beveva birra, pubblicato sempre da LaNuovaFrontiera, vi consigliamo di farlo. Costituirà valido esercizio per entrare nel mondo di un autore che ama uscire dagli schemi narrativi organizzati e condisce le sue storie con una generosa dose di spontanea follia. Tutto comincia in una Dresda cui le bombe della seconda guerra mondiale stanno cancellando la propria identità. Isaac, ragazzino ebreo, per scampare ai nazisti si rifugia nello scantinato di un negozio di uccelli. Da lì diventerà una ‘voce’, che dapprima chiede da mangiare al proprietario, Bonifaz Vogel, e poi inizia a dialogare con lui. Dalle scatole della trama escono la pittrice Tsilia Kacev, donna che avrà un ruolo da protagonista nella vita vita di Isaac e Bonifaz; Mathias Popa, scrittore che colleziona disastrosi fallimenti, cui Isaac, divenuto improbabile editore, chiede di scrivere un libro; Oskar Kokoschka, pittore e soggetto del romanzo di Popa, che ha fatto riprodurre in una bambola le fattezze di Alma Mahler, sua folle passione. Cruz divaga ma solo in apparenza, disorienta, depista, va e torna. Occorre accettare il gioco, e così godersi un lavoro di totale genialità.

Davide Longo

€ 13

NNE Editore

Maestro Utrecht

Ciò che questo breve libro lascia dentro è uno strato sottile di malinconia, indefinibile come il genere in cui potrebbe venir catalogato: un racconto, un’inchiesta, entrambe le cose? Ma questo non ha importanza rispetto a una storia che mette al centro un quesito ancora privo di una risposta convincente. Nessuno ha saputo finora spiegare davvero perché alcuni/alcune si allontanino, fisicamente e mentalmente, dal contesto sociale, scelgano e preferiscano la povertà e la strada, oppure di sparire nel nulla, o ancora di votarsi a un nomadismo con poche e inquiete soste. Longo è a Utrecht quando il responsabile dell’iniziativa culturale che lo ha portato lì gli racconta di aver letto sul sito di un’associazione di poeti, la Lonely Funeral, una poesia dedicata a Stefano M. È un italiano trovato morto sotto un viadotto di Utrecht, povero corpo di dieci chili. Di lui non si sa nulla. Scatta, in Longo, il desiderio irrazionale di scoprire chi fosse Stefano. Le ricerche lo portano da Internet ai luoghi dove è stato maestro elementare, cameriere, amico di uomini e donne, è scomparso, è stato visto… La prima parola che insegnava ai suoi alunni era cane, la quarta viaggio e la quinta Utrecht.

Rosanna Rubino

€ 16

Fazi Editore

Il sesto giorno

Secondo ingresso italiano nella nuova collana di Fazi, Darkside, dedicata al noir e alle crime story. Tra gli autori viene finalmente ripubblicato in Italia Leo Malet, il più grande noirista francese con Jean Claude Izzo. Qui però non siamo a Marsiglia, ma a Milano, in pieno inverno. Dalla cima di un grattacielo, seduto sul cornicione, Ronnie Rosso guarda la città sotto di lui. Ronnie, nato in Niger, era arrivato dalla Libia a bordo di un barcone, profugo e orfano bambino. Adesso, trentenne, è padrone di un impero fondato su Talentik, sito web che, per numeri, compete con Facebook e Google. La sua fortuna ammonta a due miliardi di dollari e tra sei giorni Talentik verrà quotato in borsa. Ma ognuno nasconde un segreto, e Ronnie non fa eccezione. Solo che quel segreto potrebbe sgretolare le sue fortune. Ragazzo, un futuro sognato da giornalista, diventerà il passepartout capace di entrare nella stanza buia del passato. Rubino sceglie una prosa livida come la Milano invernale, i porcelli di pezza appesi a un albero in segno di protesta, l’attico in cui il giovane magnate abita. Livida come i nomi di chi popola le pagine: Fotografo, Dottore, Guardia del Corpo, Avvocato…

Emanuela Crosetti

€ 17,50

Exorma

Come ti scopro l’America

Exorma ha speciale predilezione per i diari di viaggio, siano essi resoconti di posti dietro l’angolo o posti lontanissimi. I risultati, va detto, non sempre danno il frutto sperato dal lettore. Non mancano, tuttavia, autori capaci di trovare il giusto equilibrio, neutralizzando il rischio di eccessivo protagonismo. Emanuela Crosetti ne è buon esempio. Fotografa e giornalista specializzata in campo musicale, ha scelto di mettere nero su bianco un viaggio americano e commemorativo compiuto nel 2014. Cento e dieci anni dopo si è avventurata lungo il corso del Columbia e del Missouri e sulle strade polverose di un West allora in parte sconosciuto, che Meriwether Luis e William Clark affrontarono fino alle coste del Pacifico, cercando il Passaggio a Nord Ovest. Diari a confronto, visto che Emanuela alterna a quello scritto da lei i diari di Luis e Clark. Ne viene fuori un atlante di geografie prima di tutto umane, nascoste in luoghi da detour estremo, evocate dalla memoria mai sopita del Sogno pioniere, tracciate nel solco delle quattromila miglia di un moderno on the road. “Weston. Nelle sonorità sfuggenti di questo nome è contenuto tutto il temperamento desolato dell’Ovest”.

Luca Beatrice

€ 16

Baldini & Castoldi

Per i ladri e le puttane

sono Gesù Bambino

Quando un nome celebre se ne va, con una punta acuminata di cinismo c’è chi è pronto a realizzare la sua brava speculazione, grande o piccola che sia. Lucio Dalla ci aveva appena lasciato, il primo marzo del 2102, che subito editori e discografici se ne erano usciti con libri nuovi e ristampe, CD, numeri speciali di mensili e settimanali. Il repertorio delle biografie su Lucio, sovente piene di inesattezze e superficiali, è piuttosto nutrito. Con ben altra caratura, e in tempi non sospetti, si aggiunge oggi il titolo a firma di Luca Beatrice, critico d’arte, presidente del Circolo dei Lettori di Torino e e già autore di una biografia dedicata a Renato Zero. Viene da dire: ma perché un altro libro su Dalla? La risposta al più che lecito interrogativo sta nell’approccio scelto da Beatrice. Il testo ha piglio giornalistico asciutto come dovrebbe essere quello del cronista, l’affiorare delle emozioni scaturisce dalle parole dei tanti testimoni chiamati a ricordare. Assai ben risolto il difficile capitolo sulla collaborazione tra Dalla e il poeta Roberto Roversi. Un rapporto chiuso da un reciproco addio. Forse perché il significato di poesia aveva per Lucio e Roberto un diverso valore.

Mila Venturini

€ 15

Nottetempo

Londra per famiglie

La storia è a dir poco divertente, inzuppata nel sarcasmo, agrodolce come la salsa cinese, con un retrogusto amarognolo che non guasta. Prima di accennarla così da invogliarvi a una lettura degna di attenzione, è doveroso rivolgere lode a Venturini per la piacevolezza della sua prosa. Tutto scorre liscio, mai ripetitivo, innervato su periodi brevi che somigliano a stacchi cinematografici in sequenza. Si avverte netta, pungente, la penna della sceneggiatrice televisiva di lungo corso, ad esempio per la serie più longeva del piccolo schermo italiano, Un posto al sole. Ma veniamo ai fatti, e i fatti, numerosi, travolgenti, accadono a Londra, in casa di Gaia, 101 Muswell Hill Road, a capodanno del 2009. Ospiti di Gaia sono alcuni suoi compagni di liceo ormai cresciutelli, sposati e con prole. Il conto dei presenti annota cinque adulti (?), sei bambini e un cane. Il disaccordo prende subito il potere ed esplode in ripicche, maldicenze, liti coniugali, dispetti, ribellioni improvvise di figli prima quieti. Ma non finisce lì. Quei giorni disastrosi torneranno nei ricordi, nei cambiamenti, nei drammi familiari, nell’incapacità, oggi come allora, di capire un bambino a un passo dall’adolescenza.

Alessandro Raveggi

€ 10

LiberAria

Il grande regno dell’emergenza

Dichiara Luca Ricci nella prefazione che leggere Raveggi è come veder giocare un tennista italiano immune dalla paura, capace di piazzare qualche ace servendo e di salire a rete senza esitazioni. Insomma: Raveggi sarebbe uno di carattere e scrittura battaglieri. Se dubbi preventivi dovessero esserci (ma perché?), la citazione che fa da ingresso al primo racconto, poiché di racconti si tratta, li fa vacillare: ‘Giorni di catastrofe sono tutti i giorni in cui non succede nulla’, Italo Calvino. Ma tenete d’occhio anche la citazione appena sotto, ne ritroverete la ragione una pagina dopo: ‘L’uomo è un abominevole mammifero, che si pettina’, Cèsar Vallejo. Pagina seguente. Titolo: I nostri oggetti paterni. Incipit ‘La maschera di lupo bianco mi calza a pennello, sia sul davanti che sul dietro. Dimostra il fatto maniacale che nostro padre abbia preso le misure della mia testa’. Benvenuti nel luna park scintillante di bambini con un padre orco, maestri dentro un terremoto, fango in Uganda, una Parca a bordo di un aereo, un posto a tavola a Tribeca, Firenze capovolta. Il tennista Raveggi ha inventiva e talento di linguaggio. E se rischia il lungolinea, lo fa a ragion veduta.

Dubravka Ugreŝić

€ 18, 50

Nottetempo

Europa in seppia

Era il 1993 quando Ugreŝić lasciò la Croazia e l’incarico di docente di Letteratura all’Università di Zagabria. La sua voce, sgradita al governo, era risuonata troppo forte contro la guerra e i nazionalismi. Da vent’anni la scrittrice e saggista vive tra Stati Uniti e Olanda. Europa in seppia è duplice sguardo, intenso, profondo, venato di malinconia, su un Est che con il naufragio del sogno comunista si è ritrovato succube dei ricatti del progresso: su un Ovest che dal canto suo si è tuffato nel futuro al punto da non distinguere più il presente. L’Europa del Terzo Millennio è diversamente fragile, e tale fragilità si percepisce soprattutto nel vivere quotidiano della gente, nei suoi atteggiamenti, nella nostalgia niente affatto latente per il passato. Un passato che Dubravka identifica con il color seppia fotografico. E sono, appunto, fotografie di diversa esposizione le parole, gli incontri, i viaggi, le riflessioni al tavolino di un bar, i volti e i gesti delle persone, raccolti in un album che va aperto. Immagina, Ugreŝić, un invisibile telecomando nelle sue mani. Tre le opzioni ‘Passato, presente e futuro, di cui solo una funzionante, il passato, seppia’.