Un tempo, i cantastorie giapponesi portavano di città in città le loro letture animate in una serie di teatrini di carta. Il kamishibai – che ebbe una impennata nelle strade polverose durante gli anni Trenta del secolo scorso – consisteva in una valigetta di legno che si apriva e dentro c’erano alcune tavole illustrate con dietro il testo scritto. Si facevano sfilare e il pubblico, posto di fronte, seguiva il racconto grazie alle immagini mentre, sistematosi dietro quella scatola magica, il narratore leggeva a voce alta fiabe e leggende. La semplice tecnica – a metà fra il teatro e il...